Facies Ippocratica, cosa è e quali sono i segni della morte imminente. Bassetti: «Sul volto del Papa già a Pasqua»
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La facies ippocratica prende il nome da Ippocrate di Kos, il celebre medico greco del V secolo a.C., considerato il padre della medicina. Nei suoi scritti, raccolti nel Corpus Hippocraticum, descrisse per la prima volta l’aspetto del volto di un malato terminale. Questa descrizione, ancora oggi sorprendentemente accurata, è diventata un simbolo dell’osservazione clinica diretta come strumento diagnostico. (Il Messaggero)
Se ne è parlato anche su altri media
«Guardate bene quel volto scavato, occhi scavati, naso assottigliato, colore grigio», ha scritto il primario dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova in un post pubblicato sui social. (Il Messaggero)
Poche ore dopo, nelle prime ore del Lunedì di Pasqua, il Pontefice si è svegliato alle 6 e un'ora dopo ha avuto un malore che ha portato alla sua morte mezz'ora dopo, alle 7.35 secondo l'annuncio della Santa Sede. (La Gazzetta dello Sport)
Anche se il nome in latino richiama un tempo antico, la sua rilevanza resta modernissima: osservare il volto del paziente può dire molto, talvolta tutto, sul suo stato di salute. Ma anche un viso privo di espressione e di vitalità, il naso affilato, scarno, dimagrito e sottile: tutte indicazioni di una riduzione del flusso sanguigno nelle parti periferiche e non vitali del corpo umano, che preannunciano, nei malati affetti da gravi patologie, acute o croniche, il probabile ed imminente esito finale. (Il Sole 24 ORE)
L'ictus è sempre qualcosa di imprevedibile ma le patologie pregresse del pontefice e il recente lungo ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale sicuramente hanno aggravato il quadro clinico di Papa Francesco. (La Gazzetta dello Sport)
Il giorno di Pasqua, domenica 20 aprile 2025, Papa Francesco si è affacciato dal balcone di San Pietro per la tradizionale benedizione Urbi et Orbi. Bassetti e la facies hippocratica di Papa Francesco (Virgilio)
Papa Francesco nella sua ultima apparizione pubblica nel giorno di Pasqua mostrava i segni premonitori della morte. Caratterizzata da occhi infossati, tempie scavate, naso affilato e pelle tesa e fredda, questa espressione è stata descritta per la prima volta da Ippocrate nel suo trattato "Prognostico". (Tgcom24)