Meno crescita e più debito, l’Ue mette l’Italia sotto i riflettori e chiede riforme

Bruxelles – Una crescita minore del previsto, frenata da fattori esterni e fragilità interne, e una traiettoria di risanamento dei conti solo in parte discendente, perché mentre il deficit è destinato a ridursi il debito invece seguirà la strada opposta. Non sono delle previsioni economiche proprie rosee, quelle che la Commissione europea traccia per l’Italia. Numeri e cifre che contengono anche qualche richiamo per Giorgia Meloni e il suo governo, a cui si chiede di rimettere mano all’agenda politica per cambiare passo. (EuNews)

La notizia riportata su altre testate

Mentre per l’Eurozona nel 2024 è confermata una crescita dello 0,8%, il 2025 vedrà una revisione al ribasso all’1,3% (da 1,4%), con una crescita stimata all’1,6% nel 2026. Eurozona e UE: previsioni in calo, Germania in recessione (Il Giornale d'Italia)

Ora pronostica un più 0,7% del Pil quest'anno, a cui dovrebbe seguire una accelerazione al più 1% nel 2025 e al più 1,2% nel 2026. Roma, 15 nov. (Tiscali Notizie)

Roma, 15 nov. (Agenzia askanews)

Bruxelles taglia le stime del Pil italiano nel 2024: 0,7%. "Il protezionismo minaccia il commercio mondiale"

La Commissione europea lima nelle previsioni di autunno la crescita attesa per l'Italia. Nel 2025 è visto crescere dell'1%, rispetto all'1,1% delle stime di primavera. (Tuttosport)

Nelle precedenti previsioni, risalenti al 15 maggio, Bruxelles stimava un deficit 2024 al 4,4% e un 4,7% sul prossimo anno. (Tiscali Notizie)

La Commissione europea taglia le stime di crescita del Pil italiano rispetto alle previsioni diffuse a maggio, ma anche rispetto ai dati inseriti dal governo nel Piano strutturale di bilancio: quest'anno l'aumento del Pil non andrà oltre lo 0,7% (contro lo 0,9% previsto a maggio e l'1% stimato dal governo), mentre nel prossimo dovrebbe raggiungere il punto percentuale, un decimale sotto le previsioni del Mef, accelerando poi all'1,2% nel 2026 «grazie alla ripresa dei consumi e all'accelerazione della spesa legata al Pnrr». (La Provincia Pavese)