Dopo sentenza Internò stringe il braccio del marito

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Il Messaggero Veneto INTERNO

Subito dopo avere sentito la sentenza della Corte d'assise di Cosenza che la condannava a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Denis Bergamini, Isabella Internò, con un'espressione tra l'incredulo ed il disperato, ha stretto forte il braccio del marito. Quindi, insieme a lui e ai suoi avvocati, è uscita dall'aula da una porta secondaria. Nel cortile del Tribunale, l'uomo ha avuto un malore ed è stato soccorso dai sanitari del 118. (Il Messaggero Veneto)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Corte d'assise di Cosenza ha chiesto di valutare la posizione di Roberto Internò, l'uomo che almeno ufficialmente accompagnò i genitori dell'imputata a Roseto dopo la tragedia Il caso Bergamini (LaC news24)

Ha ascoltato il verdetto senza dire nulla, nel suo abito nero, affiancata dal marito: e con lui ha lasciato poi l'aula da una porta laterale. E solo oggi c'è una condanna: la ex fidanzata Isabella Internò è stata condannata in primo grado a 16 anni. (Corriere della Sera)

Isabella Internò condannata a 16 anni (sette anni in meno rispetto ai richiesti) di reclusione per concorso in omicidio volontario: questa è stata la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Cosenza (Calciomercato.com)

Bergamini. La sorella Donata: “Ora Denis puoi volare”

Il corpo dell'ex calciatore, morto in circostanze da subito apparse poco chiare, fu ritrovato lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico: a Cosenza hanno assistito martedì alla sentenza diversi suoi ex compagni tra i quali Michele Padovano. (Sport Mediaset)

Morte di Denis Bergamini, 16 anni all'ex fidanzata. Il pm, "fu un delitto passionale" Arriva in tribunale la terza inchiesta: le accuse all'ex fidanzata del calciatore del Cosenza (AGI - Agenzia Italia)

“Ora mio fratello Denis può volare“. La Corte di Assise del tribunale di Cosenza ha da poco inflitto 16 anni – in primo grado – a Isabella Internò per l’uccisione di Denis Bergamini, quando la sorella dell’ex calciatore del Cosenza, Donata, fuori dal palazzo di giustizia, pronuncia queste parole, trattenendo a stento le lacrime davanti ai giornalisti. (Estense.com)