Omicidio Bergamini, condannata l'ex fidanzata

- La Corte d'Assise di Cosenza ha emesso una sentenza storica, condannando Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore Denis Bergamini, a 16 anni di reclusione per omicidio volontario in concorso con ignoti. La vicenda, che ha tenuto con il fiato sospeso la città di Cosenza per oltre tre decenni, ha finalmente trovato una conclusione grazie al lavoro meticoloso del procuratore Facciolla e del suo team.

Denis Bergamini, giovane promessa del calcio italiano, fu trovato morto il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. La sua morte, inizialmente archiviata come suicidio, ha sempre suscitato dubbi e perplessità tra familiari e amici, convinti che dietro quella tragica fine si celasse un oscuro segreto. Le indagini, riaperte più volte nel corso degli anni, hanno portato alla luce nuovi elementi e testimonianze che hanno ribaltato la versione ufficiale dei fatti.

Il processo, durato mesi, ha visto sfilare numerosi testimoni e periti, le cui deposizioni sono state fondamentali per ricostruire gli ultimi momenti di vita di Bergamini. Le analisi forensi, condotte con tecniche avanzate, hanno rivelato incongruenze nelle dichiarazioni della Internò e hanno evidenziato segni di violenza sul corpo del calciatore, incompatibili con un suicidio.

L'avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini, ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando l'importanza del lavoro svolto dalla procura. "Se avessimo avuto questa procura fin dal primo momento, non ci sarebbero voluti 35 anni per arrivare alla verità", ha dichiarato Anselmo, evidenziando come la determinazione e la professionalità del procuratore Facciolla siano state decisive per il raggiungimento di questo risultato.

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