La Bce taglia ancora i tassi d’interesse di 25 punti base, cosa significa per chi ha un mutuo

La Bce taglia ancora i tassi d’interesse di 25 punti base, cosa significa per chi ha un mutuo
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Fanpage.it ECONOMIA

È la terza volta da giugno: la Banca centrale europea ha tagliato i tassi d’interesse, che scenderanno di 25 punti base. Così, il tasso sui depositi cala al 3,25%. Si conferma che i tassi sono in lenta discesa, dopo i rialzi degli ultimi due anni: a beneficiarne sarà soprattutto chi ha un mutuo a tasso variabile. (Fanpage.it)

Su altre testate

Come da attese, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. (Wall Street Italia)

All’epoca gli indizi seminati a Francoforte — dalle previsioni di inflazione a quelle di crescita dell’area euro — facevano prevedere un cammino più cauto. A meno di sorprese, sempre possibili, oggi la Banca centrale europea dovrebbe tagliare i tassi d’interesse per la terza volta da giugno. (Corriere della Sera)

Per la terza volta nel 2024 la Banca centrale europea riduce il costo del denaro di un altro quarto di punto. Scende il costo dei nuovi mutui e di quelli variabili già accesi. (Avvenire)

Mutui, come cambiano le rate dopo il taglio dello 0,25 della Bce

Un allentamento delle politiche restrittive che segue quello già decretato a settembre, e adesso (in realtà con effetto dal 23 ottobre, ndr) il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale scende al 3,25 per cento, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali passa al 3,40 per cento, e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale scende a quota 3,65 per cento. (EuNews)

Gli effetti di questa mossa impattano su quanti vogliono chiedere mutui o prestiti: su un mutuo da 200 mila euro, la diminuzione rispetto ai massimi è di oltre 120 euro mentre su base semestrale la riduzione arriva nell’ordine dei 70 euro. (Virgilio Notizie)

«Un'ottima notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi sta per acquistare casa, oltre che per le finanze pubbliche, grazie all'abbassamento degli oneri sul debito pubblico», dichiara Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, in una nota. (ilgazzettino.it)