Il corteo femminista "brucia" Valditara
Articolo Precedente
Articolo Successivo
ROMA — La manifestazione contro la violenza sulle donne, organizzata da "Non una di meno", ha visto la partecipazione di circa 150.000 persone, che hanno sfilato per le strade di Roma al grido di "disarmiamo il patriarcato". La protesta, caratterizzata da una forte carica emotiva e da una rabbia palpabile, ha preso il via da Piazzale Ostiense, con un corteo che ha attraversato la città fino a raggiungere il centro.
Tra gli slogan e i canti, accompagnati da bandiere palestinesi, il corteo ha espresso una chiara opposizione al governo, con particolare riferimento al ministro Valditara, "bruciato" simbolicamente in effige. La manifestazione, che si è svolta alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha visto la partecipazione di numerosi giovani, ma anche di uomini di tutte le età, uniti nella lotta contro il patriarcato.
Il momento più intenso della manifestazione è stato quando i partecipanti si sono seduti a terra, in silenzio, per un minuto. Questo gesto, carico di significato, ha rappresentato un urlo muto prima di un grido altissimo di rabbia e liberazione, che ha risuonato per le strade di Roma. La musica dance e techno, pompata dalle casse, ha accompagnato il corteo, dedicata a tutte quelle donne che volevano ballare e non possono più farlo.
La manifestazione ha anticipato la ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e ha rappresentato un momento di consapevolezza e determinazione, di libertà allegra e di rabbia urlata.