Ponte sullo Stretto, il ricorso non costerà un centesimo in più
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Il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, ha recentemente ribadito che il ricorso per motivi aggiunti, volto all'annullamento del decreto di chiusura della conferenza istruttoria del Mit relativo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, non comporterà alcun costo aggiuntivo rispetto alla parcella già riconosciuta al Prof. Granara. La sindaca ha sottolineato che, leggendo la delibera di giunta di conferimento di incarico, si evince chiaramente come essa preveda tutte le attività relative a questa fase di giudizio, compresi i motivi aggiunti.
Caminiti ha inoltre dichiarato che il rinvio del ricorso al Tar del Lazio rappresenta un punto a favore del Comune calabrese e della Città metropolitana di Reggio Calabria. I due enti, infatti, si sono opposti al parere favorevole sul progetto definitivo del Ponte, espresso dalla Commissione Via-Vas del ministero dell'Ambiente. La sindaca ha evidenziato che le memorie di costituzione presentate dall'Avvocatura generale dello Stato per la presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri interessati, nonché dalla proponente "Stretto di Messina", sono state superate dall'accoglimento del rinvio nel merito, al fine di presentare motivi aggiunti sugli atti che si andranno a produrre nel lungo iter fino all'approvazione eventuale del progetto davanti al Cipess.
D'altro canto, l'amministratore delegato della "Stretto di Messina", Pietro Ciucci, ha espresso la propria amarezza e irritazione per come le vicende del Ponte vengono raccontate dai media nazionali. Ciucci ha definito "assurdo" sostenere che il ricorso sia stato ammesso, sottolineando che la ricostruzione fornita dei fatti non è coerente con lo svolgimento dell'udienza davanti al Tar del Lazio. Il progetto del Ponte sullo Stretto, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini, dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni dal Cipess, ma resta da vedere se la premier Giorgia Meloni vorrà assumersi la responsabilità di dare il via libera a un'opera sulla quale molti tecnici indipendenti hanno espresso dubbi di fattibilità, tra cui il presidente dell'INGV, Carlo Doglioni, massima autorità in materia sismica in Italia