Una sentenza storica per gli indigeni in Brasile
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La storica sentenza rappresenta una sonora sconfitta per la potente lobby agricola, appoggiata dall’ex presidente di destra Jair Bolsonaro. Ma la battaglia è ancora lunga: il caso ora si sposta al Congresso di Brasilia, dove è in corso una discussione sullo stesso argomento e dove i parlamentari (in maggioranza conservatori) possono ancora approvare una legge che, in teoria, potrebbe porsi in contrasto con la decisione dei giudici supremi. (RSI.ch Informazione)
Su altri media
«Il settore agroalimentare, la “bancada ruralista” e i loro alleati hanno perso un’importante battaglia nella loro guerra aperta contro i diritti dei popoli indigeni: la Corte Suprema brasiliana ha infatti respinto la tesi del Marco Temporal (o Limite temporale). (Terra Nuova)
Corte che ha polverizzato la teoria con il verdetto: «Le aree occupate dagli indigeni e le aree riconducibili ai loro ascendenti e alle loro tradizioni devono godere di protezione costituzionale, anche se non sono delimitate», ha affermato il giudice Luiz Fux. (Corriere del Ticino)
In Brasile, gli indigeni hanno conseguito una vittoria senza precedenti. (L'INDIPENDENTE)
Lo scorso 21 settembre la Corte Suprema del Brasile ha respinto la cosiddetta "argomentazione temporale", secondo la quale i popoli nativi non dovrebbero avere diritto alle terre in cui non erano presenti nel 1988, anno in cui fu ratificata l'attuale Costituzione del Paese. (Euronews Italiano)
Gli attivisti parlavano del "trucco del limite del tempo". (Fanpage.it)
I giudici della Corte Suprema del Brasile hanno sancito, con un punteggio finale di 9 a 2, l’incostituzionalità del “Marco temporal”, il quadro temporale, in base al quale i popoli indigeni avrebbero diritto solo alle terre già occupate prima del 5 ottobre 1988, giorno dell’entrata in vigore della Costituzione federale. (Oggi Treviso)