Il formatore del Minorile di Torino: «La rivolta nel carcere è un fallimento nostro. Ora basta buonismi e regole ferree per ripartire»

«I nostri laboratori si sono salvati, ma è solo una magrissima consolazione. Non so come e quando riapriremo». Ha la voce bassa Pasquale Ippolito, responsabile delle attività formative del Ferrante Apporti gestite da InforCoop Ecipa Piemonte e presidente dell’associazione di volontariato «Aporti Aperte». Da oltre 20 anni cerca di offrire un futuro ai giovani detenuti, ha vissuto situazioni difficili, ma non ha mai assistito a un simile disastro. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Per il minorile ora c’è un video con alcuni dei ragazzi protagonisti delle proteste che si riprendono con uno smartphone in volto, urlano e colpiscono oggetti, esclamando: “Rivolta”. La didascalia è: “Il massimo del carcere è 42, noi siamo 60” e i ragazzi, in parte stranieri, dicono di essere davanti all’ufficio del comandante. (Il Fatto Quotidiano)

Rischiano invece fino a 15 anni di carcere i detenuti del Ferrante Aporti che la notte tra giovedì e venerdì hanno completamente distrutto uffici e spazi comuni al piano terra del penitenziario. Il reato di devastazione prevede una pena tra… (La Repubblica)

Il dossier carceri è già sulla sua scrivania anche se si insedierà ufficialmente tra poche settimane. (La Stampa)

Rivolta carcere Torino, trasferiti i detenuti

Al momento il fascicolo - coordinato dalla procuratrice capo Emma Avezzù - è contro ignoti, ma è facile immaginare che molto presto arriveranno le prime iscrizioni sul registro degli indagati. Ecco i primi due titoli di reato ipotizzati dalla Procura dei minori nell’ambito dell’inchiesta sulla rivolta avvenuta nel carcere minorile Ferrante Aporti nella notte tra giovedì e venerdì. (Corriere della Sera)

Le porte scardinate, le scrivanie sfasciate, i vetri infranti, i lavandini divelti. Tutto a soqquadro. Correvano, urlavano, bruciavano e spaccavano tutto. Armati di spranghe e bastoni. Furie che si volevano prendere il carcere, ma soprattutto volevano scappare da lì, tentando un’evasione di massa. (La Repubblica)

Il ministero della Giustizia infatti ha reso noto che “sono stati trasferiti i giovani adulti responsabili di questi atti criminali … (Il Fatto Quotidiano)