Stallo politico in Europa, i socialisti contro Fitto
Articolo Precedente
Articolo Successivo
I socialisti europei, accerchiati dallo spostamento a destra, alzano il tiro sulla Commissione von der Leyen. Il gruppo parlamentare dei Socialisti&Democratici, noto per la sua inclinazione al compromesso, ha messo alle strette Ursula von der Leyen, minacciando di non votare per Raffaele Fitto, ministro degli Affari Europei del governo Meloni, come vicepresidente esecutivo della Commissione. Fitto, sebbene considerato adatto al ruolo di commissario alla Coesione, è osteggiato dai socialisti perché il suo partito, Fratelli d’Italia, non fa parte della maggioranza che ha eletto von der Leyen.
La situazione è ulteriormente complicata dai veti incrociati tra Popolari e Socialisti, che hanno provocato uno stallo nelle nomine dei vicepresidenti esecutivi. Le audizioni dei sei vicepresidenti designati, che avrebbero dovuto concludere l’esame del Parlamento Europeo, hanno invece prodotto una paralisi nervosa a Bruxelles. La capogruppo dei Socialisti, Iratxe Garcia Perez, ha menzionato apertamente la possibilità di un fallimento della Commissione von der Leyen II, un'ipotesi estrema che non è più esclusa.
La tensione è palpabile e la trattativa, sebbene non interrotta, si avvicina pericolosamente all’orlo dell’abisso. L’accordo sui vicepresidenti esecutivi, tra cui l’italiano Fitto, destinati a completare la nuova Commissione, sembra sempre più lontano. La paralisi perfetta che blocca ogni intesa tra le forze della “maggioranza Ursula” rischia di tenere in ostaggio l’approvazione del Parlamento Europeo fino alla prossima settimana.
In questo clima di incertezza, i socialisti hanno dichiarato di non voler votare Fitto, accusando il Partito Democratico di complicità con Fratelli d’Italia. La situazione, descritta come uno stallo alla messicana, vede tutti pronti a colpire ma nessuno disposto a fare la prima mossa.