Ocone: «Se non cambia, l'Europa è destinata a implodere»

«Le conferme di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea e di Roberta Metsola alla presidenza dell’Europarlamento ci dicono che la direzione che si vuole dare all’Ue non cambia rispetto a prima, anche se le elezioni di giugno avevano dato un’indicazione diversa». Corrado Ocone, da poco in libreria con il saggio Radici e libertà: una filosofia per l’Europa (Historica/Giubilei Regnani), commenta in un colloquio con Tempi il nuovo ma già visto assetto di cariche e nomine a Bruxelles. (Tempi.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il romanzo che racconterà la storia dell’Italia in Europa nei prossimi mesi è destinato a intitolarsi Le conseguenze dello strappo: un dramma che si spera a lieto fine, sebbene non appaia scevro da prospettive tragicomiche. (Il Mattino di Padova)

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, tra i fondatori di FdI, si è sempre mostrato severo con chi, a destra, insegue nostalgie neofasciste. Oggi è così, ma il processo di un’alleanza tra conservatori e popolari, alternativi a socialisti e verdi è irreversibile, come irreversibile è il percorso che porterà nel tempo in Europa il modello bipolare italiano”. (L'HuffPost)

Anche se secondo Giorgia Meloni «tutte le posizioni espresse in Europa» dagli alleati «rafforzano il nostro governo», quanto accaduto a Strasburgo fa da sfondo alla guerra di nervi continua tra Lega e Forza Italia. (Il Sole 24 ORE)

La rabbia e l’orgoglio di Giorgia Meloni: «Io coerente su von der Leyen. Ritorsioni? Non ho paura»

Ma chi è veramente? Come è arrivata a ricoprire una delle posizioni più ambite dell'UE? Anni, membro della CDU, il partito conservatore tedesco, e una delle donne più potenti del mondo: Ursula von der Leyen è stata appena rieletta alla guida della Commissione europea. (Arte.tv)

L’invidiabile capacità degli Stati Uniti di cambiare davanti ai pericoli che incombono sull’Occidente, l’Unione Europea paralizzata dai capricci di Macron e Scholz, il dispetto di Stoltenberg all’Italia. (Tempi.it)

Come suo costume, la premier si difende attaccando: «Mi fa sorridere come alcuni osservatori non tengano minimamente in considerazione che cosa i cittadini hanno chiesto con il loro voto dell’8 e 9 giugno. (Open)