Teheran, 'non vogliamo l'atomica, revocare le sanzioni'
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Il dossier nucleare resta centrale per l'Iran che tuttavia "non è alla ricerca" dell'arma atomica. Per questo, chiede agli interlocutori internazionali di proseguire i negoziati, in modo da superare il regime di sanzioni. Lo ha detto il viceministro degli Esteri di Teheran Majid Takht-Ravanchi a Radio Radicale. Un'intervista realizzata dal giornalista Francesco De Leo nella sede del Ministero a Teheran, prima che fosse diffusa la notizia dell'arresto di Cecilia Sala. (ANSA Brasil)
Se ne è parlato anche su altri media
E' un Iran indebolito quello che si appresta ad affrontare il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. All'esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. (Adnkronos)
Teme l’ormai imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Vuole semmai mettere gli ayatollah con le spalle al muro per costringerli a rinegoziare radicalmente il controverso accordo sul nucleare che, siglato dall’amministrazione Obama nel 2015, Trump aveva abbandonato tre anni più tardi. (Panorama)
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)
Un’ultima possibilità per l’Iran prima di un attacco americano al programma nucleare di Teheran. A sorprendere gli osservatori non è solo la constatazione che la finestra temporale per risolvere il complicato dossier internazionale si stia per chiudere ma anche il fatto che l’autore dell'intervento sia Richard Nephew, ex consulente per i rapporti con la Repubblica Islamica dell’ex presidente Barack Obama e dell’attuale inquilino della Casa Bianca Joe Biden: i due massimi esponenti del partito democratico che più di tutti si sono spesi per trovare l’accordo con il regime degli ayatollah al fine di allontanare lo spettro della soluzione militare. (il Giornale)