Se perdere le parole ci rende meno liberi

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La Stampa INTERNO

Ha a che fare con il tempo, la questione dell’analfabetismo impietosamente fotografata dai dati Ocse, questo è il primo dato da tenere a mente. Perché una società che non sa, non ha più le parole e i numeri per leggere il mondo è una società che non ha futuro, non sa immaginarlo, può averne solo paura. Punto, l’editoriale potrebbe finire qui: invece qui cominciamo, perché in questa storia, che fa… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Più di un terzo degli italiani che lavorano tra i 16 e i 65 anni non è in grado di comprendere testi articolati, di fare calcoli complessi, analizzare le informazioni statistiche, valutare i tassi e risolvere problemi che presentano molteplici passaggi o variabili. (Famiglia Cristiana)

“La ricerca Ocse secondo cui un laureato italiano sarebbe più ignorante di un diplomato finlandese mi ha lasciato di stucco. Lo stupore di Gramellini (Tecnica della Scuola)

È il deprimente risultato dell'indagine che ha coinvolto 160mila persone tra i 16 e i 65 anni residenti in 31 Paesi aderenti all'organizzazione. Quello che in molti sospettavamo leggendo i commenti che circolano in rete e che diversi istituti di ricerca hanno raccontato negli ultimi anni è ora certificato anche dall'Ocse. (Today.it)

La legge dei compagni: analfabeti e assassini, i cattivi tutti a destra

In Italia, a quanto pare, dilaga l’ignoranza. Secondo l’ultimo rapporto Ocse-Piaac (Programme for the international assessment of adult competencies), il BelPaese è tra i Paesi con il punteggio più scarso nella comprensione di un testo, nel fare calcoli matematici o risolvere problemi più complessi. (R101)

Lo studio dell’Ocse ha fotografato la situazione negli anni 2022-2023 in 31 Paesi, dopo dieci anni dall’ultima rilevazione. (Panorama)

Gli assassini? Tutti i destra. I violenti? Tutti di destra. Gli ignoranti? Tutti di destra. I cattivi? Tutti di destra. Il mondo dei progressisti, alla fine, è molto semplice. Se c’è una persona che reputano sgradevole, faranno di tutto per mettergli addosso la divisa dei loro avversari. (Liberoquotidiano.it)