Difesa europea: 800 miliardi per quale futuro?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha proposto un nuovo piano da 800 miliardi di euro ReArm Europe di spesa in ambito difensivo, seguito a stretto giro da un libro bianco per la difesa. Un piano che sarebbe stato meglio titolare poche idee ed anche molto confuse. In linea con la politica comunitaria degli ultimi anni che scambia cause con effetti. Per approfondire però è utile fare un breve riassunto delle puntate precedenti. (Agenda Digitale)
Se ne è parlato anche su altre testate
E decine di migliaia di posti di lavoro persi, spalancando le porte del Vecchio Continente alle automobili e tecnologie green made in China. Europa che tenta la carta della politica industriale e fallisce. (Industria Italiana)
Stephen Bryen è una voce autorevole voce nel campo della Difesa e dell’analisi militare: ex sottosegretario durante l’amministrazione Reagan e già presidente di Finmeccanica North America (oggi Leonardo), Bryen vanta una lunga carriera nel campo dell’industria bellica e della sicurezza internazionale. (Contropiano)
E a testimoniarlo, c’è un episodio della settima stagione, si chiama Algopirla verso il Reich Millenario (contro il Lungotermismo), nel quale, pur senmza aspettarmi un simile livello di idiozia, dicevo: “siamo di fronte a un culto di stampo nazistoide a uso e consumo di ricchi algopirla tecnofeticisti”. (Agenda Digitale)

Dalle sfide logistiche a quelle industriali, dagli scenari di maggior tensione ai progetti futuri di difesa europea: il Dolomiti ha contattato il Generale di Corpo d'Armata dei Lagunari in quiescenza, membro del Centro studi dell'esercito e già comandante dei contingenti nazionali in Kosovo, Libano e Afghanistan Luigi Chiapperini per fare il punto sul piano di riarmo europeo TRENTO. (il Dolomiti)
L’urgenza del riarmo europeo, da ottenere indebitandoci per complessivi 800 miliardi a scapito della spesa sociale dei singoli Paesi, non è avvertita come tale dall’opinione … Siamo in un chiaro clima di psicosi delle élite. (Il Fatto Quotidiano)
Nei “dieci giorni che sconvolsero il mondo” di poche settimane fa, iniziati con la cacciata di Zelenski dallo Studio Ovale e dal cambio di passo della politica americana sullo scenario ucraino e non solo, e proseguiti con l’ambiziosa proposta ReArm Europe, subito suggellata dalla spettacolare decisione tedesca di far saltare, con qualche artificio istituzionale, il tetto alla spesa pubblica iscritto in Costituzione per annunciare un piano di investimenti di 1000 miliardi, di cui la metà per la difesa, il Consiglio europeo del 20 marzo doveva rappresentare il punto culminante della comune convinzione a procedere nella direzione voluta. (EuNews)