Il manager italiano sequestrato in Russia per tre giorni

Il manager italiano sequestrato in Russia per tre giorni
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Stefano Guidotti, imprenditore italiano manager dell'azienda Siad in Russia, è stato aggredito e sequestrato a scopo di estorsione da alcuni criminali e liberato dalla polizia dopo tre giorni. Lo riferiscono a LaPresse fonti informate. Il rapimento si è verificato nella mattina di venerdì 28 giugno, nel centro di Mosca, mentre la liberazione dell'italiano è avvenuta nella regione di Bryansk, circa 400 chilometri a sud-ovest della capitale. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Guidotti è stato catturato intorno alle 8 del mattino e spinto in un'auto di grossa cilindrata dai suoi rapitori. Secondo le prime informazioni, Guidotti - alto rappresentante della Siad, azienda che produce gas tecnici - è stato rapito a Mosca nella giornata di venerdì, ed è stato liberato a Bryansk, città al confine con l'Ucraina. (Corriere della Sera)

La notizia, riportata dal canale Telegram Mash, è stata confermata all’Ansa dall’ambasciata italiana in Russia, la quale ha sottolineato che il connazionale, che vive a Mosca, sta bene. (L'Eco di Bergamo)

Il padre Stefano e la madre Luigia, per tutti Luisa, abitano in una villetta nella zona residenziale della Riviera delle Palme. (il Resto del Carlino)

Russia, il manager Siad rapito e liberato dalla polizia dopo 3 giorni: “Un tentativo di estorsione”

ROMA. Il 28 giugno scorso il cittadino italo-russo Stefano Guidotti, 56 anni, originario di San Benedetto del Tronto, dirigente di un'azienda del gruppo Siad, ancora in Russia, è stato aggredito all'uscita dalla propria abitazione a Mosca, caricato su un'automobile e tenuto sotto sequestro per diverse ore. (ROMA on line)

È stato liberato a Bryansk, non troppo distante dal confine con l’Ucraina, a circa 500 chilometri da dove era stato rapito tre giorni fa. (Open)

Il rapimento risale a venerdì mattina (28 giugno), nel centro di Mosca, quando Guidotti è stato caricato in un'auto di grossa cilindrata dai suoi rapitori. La vicenda è seguita dal console generale italiano nella capitale russa e dal Ministero degli Esteri. (BergamoNews.it)