Mara Favro, il corpo nei boschi di Gravere nel dirupo dopo la morte. L'esame del Dna accerterà se è davvero la cameriera scomparsa a Chiomonte

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Corriere della Sera INTERNO

Sarebbero di Mara Favro, la donna cinquantunenne scomparsa un anno fa tra Chiomonte e Susa, le ossa e gli indumenti rinvenuti una settimana fa nei boschi di Gravere, in Val di Susa: è quanto emerge dall’analisi esterna dei reperti, che non fa altro che rafforzare quel che già era l’ipotesi degli investigatori. Anche se la certezza potrà arrivare solo con gli esami del dna, attesi nel giro di qualche giorno. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Quello che per molti era quasi una certezza ha ora la sua conferma ufficiale: le ossa ritrovate in Valsusa, nei boschi di Gravere, sono di Mara Favro, la cameriera scomparsa un anno esatto fa (la notte tra il 7 e l'8 marzo) dopo aver lavorato alla pizzeria Don Ciccio di Chiomonte (Torino Cronaca)

A confermare l’identità dei resti sono stati i legali della famiglia di Mara, che hanno parlato con Fanpage. (StatoQuotidiano.it)

È ufficiale: sono di Mara Favro le ossa ritrovate nei boschi di Gravere, in una zona che scende a picco lungo il fiume Dora. È quanto emerge dagli accertamenti sul dna disposti dalla procura di Torino, che questa mattina ha ordinato «accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’autopsia, sul cadavere di Mara Favro diretti ad accettare cause della morte della stessa». (La Repubblica)

Svolta nel giallo di Mara Favro, il verdetto dal Dna: suoi i resti trovati nel bosco di Gravere. Era scomparsa un anno fa

Mara Favro è morta, la conferma di quello che si sospettava da tempo è arrivata dai risultati delle analisi del dna sulle ossa rinvenute nei giorni scorsi nei boschi della Val Susa, non lontano da dove la 51enne era scomparsa nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2024 dopo un turno di lavoro in pizzeria. (Fanpage.it)

A seguito della conferma ottenuta dall’esame del DNA la Procura di Torino ha ordinato “accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’autopsia, sul cadavere di Mara Favro diretti ad accettare cause della morte della stessa”. (Quotidiano Piemontese)

Per questo, «visti gli esiti degli accertamenti sul dna», il procuratore aggiunto Cesare Parodi, che coordina le indagini, ha notificato agli indagati e alle parti offese (tutelate dall’avvocato Roberto Saraniti) l’avviso degli accertamenti irripetibili da fare sul «cadavere di Mara Favro», in programma la prossima settimana. (Corriere della Sera)