Mara Favro, il Dna conferma: sono sue le ossa trovate nel dirupo. La verità dall'autopsia
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Ora è ufficiale: le ossa trovate in Val di Susa, in provincia di Torino, appartengono a Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2024. Le ossa erano state recuperate nei giorni scorsi dai carabinieri e dai vigili del fuoco in un terreno della valle. La conferma è arrivata dal test del Dna sui reperti. Lo si ricava da una comunicazione inoltrata ai due indagati (l'ex datore di lavoro e un ex collega, che hanno sempre negato ogni coinvolgimento) con l'annuncio che dovrà essere disposta un'autopsia per accertare la causa della morte. (leggo.it)
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Le ultime novità emerse dalle indagini però sono compatibili con la pista che sta battendo la procura. Secondo quanto ha rivelato oggi l’edizione serale del Tgr Piemonte, le ossa repertate evidenzierebbero delle fratture multiple post mortem, ovvero procurate dopo il decesso, elemento che corrobora l’ipotesi secondo cui il corpo, privo di vita, sarebbe stato gettato nel burrone che costeggia il fiume Dora Riparia in alta Val di Susa, dietro al depuratore delle acque. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A seguito della conferma ottenuta dall’esame del DNA la Procura di Torino ha ordinato “accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’autopsia, sul cadavere di Mara Favro diretti ad accettare cause della morte della stessa”. (Quotidiano Piemontese)
Fragile e buona. Viveva per la sua bambina, che era la sua aria. (La Stampa)
Quello che per molti era quasi una certezza ha ora la sua conferma ufficiale: le ossa ritrovate in Valsusa, nei boschi di Gravere, sono di Mara Favro, la cameriera scomparsa un anno esatto fa (la notte tra il 7 e l'8 marzo) dopo aver lavorato alla pizzeria Don Ciccio di Chiomonte. (Torino Cronaca)
La conferma che la 51enne Mara Favro sia morta arriva dai risultati delle analisi del DNA effettuate sui resti umani rinvenuti nei giorni scorsi nei boschi della Val Susa, non lontano dal luogo in cui la donna era scomparsa nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2024, dopo un turno di lavoro in pizzeria. (StatoQuotidiano.it)
Per questo, «visti gli esiti degli accertamenti sul dna», il procuratore aggiunto Cesare Parodi, che coordina le indagini, ha notificato agli indagati e alle parti offese (tutelate dall’avvocato Roberto Saraniti) l’avviso degli accertamenti irripetibili da fare sul «cadavere di Mara Favro», in programma la prossima settimana. (Corriere della Sera)