Annalucia Cecere: “Io innocente, vado a processo con coraggio”. Le due vite dell’ex maestra e quelle domande senza risposta

CUNEO. Di lei nessuno si ricordava, fino a quando – a novembre 2021 – sono state riaperte le indagini sul cold case del 6 maggio 1996. Quando, nello studio di un commercialista di Chiavari (Genova), viene uccisa la segretaria, 24 anni appena: Nada Cella. Ma ora per quel delitto c’è un’imputata e ci sarà un processo, il 6 febbraio. E lei, Annalucia Cecere, rinviata a giudizio dalla Corte d’Appello… (La Stampa)

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Eleonora Canevari, è nata due anni dopo che sua zia, Nada Cella, è stata uccisa. Figlia della sorella di Nada, Daniela, sceglie l’inglese per esprimere la commozione provata alla notizia che forse, si potrà arrivare a una verità sulla morte di Nada. (Corriere della Sera)

Si tratta della ex insegnante cunese Anna Lucia Cecere, oggi 58enne, accusata di omicidio volontario aggravato, di Marco Soracco, il commercialista titolare dello studio dove la vittima venne ritrovata agonizzante e dell'anziana madre Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento e false informazioni al pm. (il Giornale)

Letteralmente. Tanto che, ad oggi, non esistono fotografie recenti dell’ex insegnante di 58 anni, poi trasferitasi a Cuneo, che ieri la Corte d'Appello di Genova ha rinviato a giudizio accogliendo il ricors… (La Stampa)

Nada Cella, il processo si farà, un sollievo per parenti e amici

Lo scorso marzo la voce di Antonella Delfino Pesce era cupa, il tono spento da delusione e frustrazione: era il giorno in cui la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova aveva deciso di non rinviare a giudizio Annalucia Cecere, accusata di essere l’autrice materiale dell’omicidio di Nada Cella, 25 anni, avvenuto la mattina del 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala, a Chiavari (Genova24.it)

GENOVA. L'ex maestra cuneese Annalucia Cecere, 58 anni, andrà a processo il prossimo 6 febbraio davanti alla Corte d'Assise di Genova, imputata per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. (La Stampa)

A dare una speranza di poter vedere la parola fine sul cold case di Chiavari è stata la decisione della Corte di Appello di Genova che ha accolto la richiesta di andare a processo rinviando a giudizio l’attuale indagata – già entrata ed uscita dalle prime indagini – il commercialista Marco Soracco e la madre, accusati di aver nascosto informazioni agli inquirenti e di falsa testimonianza. (Liguria Oggi)