In Emilia-Romagna quasi 447mila vaccinazioni effettuate contro l’influenza
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Quasi 447mila vaccinazioni contro l’influenza e il 30% dei cittadini dai 65 anni in su già vaccinato: a meno di un mese dall’avvio, il 7 ottobre, della campagna antinfluenzale, in Emilia-Romagna la partenza è buona. Con un milione di dosi disponibili, che potranno aumentare fino a 1,2 milioni, e la possibilità della co-somministrazione con il vaccino anti-Covid, la campagna proseguirà fino a febbraio 2025, ma l’invito della Sanità regionale alle persone anziane, più fragili o a rischio per condizione di salute e di lavoro è quello di anticipare il più possibile, per proteggersi dal virus e ridurre le complicanze, anche gravi, che può causare. (Estense.com)
Ne parlano anche altre fonti
Stampa (Salernonotizie.it)
Influenzale è partita forte: dopo il "flop" dell'anno scorso, con un calo delle coperture, si torna alle percentuali tradizionali di... (Virgilio)
Dopo l’avvio con il vax day del 5 ottobre e le prime settimane riservate ad anziani, fragili, donne in gravidanza, bambini e personale sanitario, da lunedì 4 novembre l’invito è esteso a tutti. Già oltre un milione di persone ne ha approfittato. (L'Informatore Vigevanese)
È arrivato il periodo dell’anno che, solitamente, in molti associano con febbre, raffreddore, mal di gola, insomma con l’influenza. Ancor prima che inizi il vero inverno, la campagna vaccinale ha già fatto il suo dovere: rendere consapevoli i cittadini, specialmente le fasce più deboli, sull’efficacia e l’importanza dei vaccini antinfluenzali. (La Stampa)
Il dottor Ravizza, presidente dell’Ordine dei Medici di Lecco: “Importante segnale di consapevolezza” Nel report di Regione, Asst Lecco si classifica al terzo posto per vaccinazioni antinfluenzali eseguite (Lecconotizie)
La Campania è la cartina di tornasole della nuova influenza che, insieme al Covid, è uno dei crucci degli italiani. Proprio in quella Regione ora si sta registrando la prima ondata virale d’autunno, con tutto il sistema sanitario impegnato ad arginare le ripercussioni che ciò può provocare sugli ospedali. (la Repubblica)