Ue, Schlein “Meloni convinca nazionalisti a non ostacolare investimenti”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono certa” che la premier Meloni “vorrà convincere i suoi alleati nazionalisti a smettere di ostacolare gli investimenti comuni che servono all’Italia, perchè chi dice ‘meno Europà si pone contro l’interesse nazionale dell’Italia”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in Aula alla Camera, durante le dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio Europeo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altre testate

Forza Italia al Parlamento Ue voterà per Ursula von der Leyen, che per la Lega è peggio del diavolo. Giorgia Meloni, seduta con sguardo cupo nell’Aula della Camera tra i due vice Tajani e Salvini, è l’immagine plastica delle difficoltà che oggi e domani la leader della destra dovrà affrontare al Consiglio europeo di Bruxelles. (Corriere Roma)

Si apre ufficialmente a Bruxelles la partita delle nomine europee. Compito del Consiglio è infatti quello di eleggere il presidente del Consiglio europeo, nominare il presidente della Commissione europea e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri (queste ultime due nomine sono soggette a un voto del Parlamento). (Adnkronos)

“Oggi si sceglie di aprire uno scenario completamente nuovo e la logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, nei quali alcuni pretendono di decidere per tutti. Una sorta di “conventio ad excludendum”' in salsa europea che a nome del governo italiano ho apertamente contestato e che non intendo condividere". (Il Sole 24 ORE)

Il patto miope del “Caminetto” che declassa l'Europa

"Nessuno più di me rispetta la premier Giorgia Meloni e l'Italia. C'è stata un'incomprensione. Qualche volte servono piattaforme politiche per semplificare il processo. La posizione comune dei tre grandi gruppi nel Consiglio europeo, in cui abbiamo completato i negoziati, è solo per facilitare il processo. (Tiscali Notizie)

ROMA (ITALPRESS) – “Lei ieri ha accusato le opposizioni di provocare una guerra civile. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

È quello che nel gergo politico americano si chiamano le “midnight nominations”, le scelte che una maggioranza fa all’ultimo momento utile prima che entri in carica l’avversario che l’ha sconfitta alle elezioni. (ilmattino.it)