Il vero test per Trump sarà l'immigrazione
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Il resto del mondo s’interroga su quel che Donald Trump farà in Ucraina e in Medio Oriente, su quanti nuovi dazi infliggerà alla Cina e forse all’Europa, o sull’impatto delle sue scelte energetiche nella lotta al cambiamento climatico. Ma in America queste elezioni non si sono decise sulla politica estera. Uno dei test fondamentali del Trump II sarà l’immigrazione, insieme con l’economia: due terreni che sono anche collegati fra loro. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La deportazione degli immigrati, annunciata in ognuno degli oltre 900 comizi della campagna, "non è questione di costi. Non lo è davvero, non abbiamo scelta. (Adnkronos)
Ne è un esempio l’associazione Don Bosco 2000 che, in una nota, esprime forte preoccupazione per la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Sono quelle della società civile che non ha paura di posizionarsi e confrontarsi, sia pure a distanza, sui temi di propria diretta competenza. (Vita)
Il presidente in pectore vuole trasformare in realtà la promessa di rimpatriare milioni di irregolari. Il suo team prepara misure straordinarie dal giorno 1 (Open)
Le promesse di una linea dura sull’immigrazione hanno sollevato questioni fondamentali di stabilità e sicurezza per milioni di persone, innescando un vero e proprio esodo da diverse comunità, soprattutto tra coloro che si trovano in una situazione di residenza irregolare. (Ultima Voce)
Ma forse è una cifra eccessiva. Numerose stime indipendenti, infatti, valutano che gli immigrati irregolari negli Stati Uniti siano tra gli 11 e i 12 milioni. (ilmessaggero.it)
Le autorità canadesi hanno dichiarato di essere in « massima allerta », con tutti gli occhi puntati sul confine con gli Stati Uniti mentre il Paese si prepara per un possibile afflusso di migranti dagli Stati Uniti dopo la vittoria di Donald Trump . (Gazzetta del Sud)