5 ottobre: abusi in divisa

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Osservatorio Repressione INTERNO

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina di Rete Bergamo per la Palestina Nonostante una martellante campagna di terrorismo mediatico atta a diffondere un generale sentimento di paura e incertezza, i/le solidali di questo Paese hanno deciso ugualmente di rispondere alla chiamata nazionale di sabato 5 ottobre. L’apparato poliziesco si è attivato in maniera a dir poco zelante per assicurare che la piazza non fosse raggiunta dai/dalle manifestanti: numerose le intercettazioni, i pedinamenti, i posti di blocco, i rastrellamenti su mezzi pubblici e la chiusura indiscriminata di stazioni ferroviarie e metropolitane. (Osservatorio Repressione)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il sottosegretario all’interno Nicola Molteni, a margine dell’evento organizzato a Roma dalla UIL ‘Investire in Sicurezza’: “Si investe in sicurezza dal punto di vista normativo, per questo difendo e sono orgoglioso del Ddl Sicurezza, che ha due grandi elementi: garantire la protezione sociale delle fasce più deboli e di rafforzare le tutele dal punto di vista normativo alle forze di polizia, servitori dello stato e grande orgoglio nazionale” spiega. (LAPRESSE)

Questo dato di fatto deve farci riflettere seriamente, specie alla luce della guerriglia scoppiata durante la manifestazione di qualche giorno fa a Roma. (Il Dispari Quotidiano)

Il sottosegretario all’interno Nicola Molteni, a margine dell’evento organizzato a Roma dalla UIL ‘Investire in Sicurezza’: “Si investe in sicurezza dal punto di vista normativo, per questo difendo e sono orgoglioso del Ddl Sicurezza, che ha due grandi elementi: garantire la protezione sociale delle fasce più deboli e di rafforzare le tutele dal punto di vista normativo alle forze di polizia, servitori dello stato e grande orgoglio nazionale” spiega. (Il Sole 24 ORE)

Le forze dell'ordine contrarie al corteo e alla data simbolica del 7 ottobre dopo i disordini di domenica a Roma, ma il comitato torinese rivendica il diritto a manifestare. Concentramenti alle 18 per sfilare fino alla fiaccolata in piazza Castello (Corriere TV)

(Servizio stampa del Ministero per lo sviluppo delle comunità e dei territori dell’Ucraina/ via Reuters) (Il Sole 24 ORE)

Il corteo era partito da piazza Castello nonostante le prescrizioni della questura del capoluogo piemontese. Alcuni petardi sono stati lanciati contro i reparti mobili della polizia schierati nelle vie adiacenti e davanti alla sede Rai, complice secondo i manifestanti "di sostenere lo Stato di Israele nel genocidio del popolo palestinese". (La Repubblica)