5 ottobre: abusi in divisa

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Maltempo

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina di Rete Bergamo per la Palestina Nonostante una martellante campagna di terrorismo mediatico atta a diffondere un generale sentimento di paura e incertezza, i/le solidali di questo Paese hanno deciso ugualmente di rispondere alla chiamata nazionale di sabato 5 ottobre. L’apparato poliziesco si è attivato in maniera a dir poco zelante per assicurare che la piazza non fosse raggiunta dai/dalle manifestanti: numerose le intercettazioni, i pedinamenti, i posti di blocco, i rastrellamenti su mezzi pubblici e la chiusura indiscriminata di stazioni ferroviarie e metropolitane. (Osservatorio Repressione)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Gli studenti delle scuole superiori del capoluogo piemontese, nelle immagini, hanno raggiunto la piazza in corteo da piazza Arbarello, mentre quelli universitari hanno marciato dal Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino. (Il Fatto Quotidiano)

Diversi i cartelli contro la Meloni. Alcuni dei manifestanti hanno urlato “Vergogna! Vergogna!”. (Fanpage.it)

“Oggi è la giornata in cui bisogna ricordarsi di essere davvero tutti uniti nel combattere il terrorismo vergognoso di Hamas e dare solidarietà a Israele. Un anno fa tutti si dicevano accanto a Israele, poi hanno iniziato a esserci una serie di distinguo, fino a che addirittura qualcuno ha provato a invitare gli amici di Hamas alla Camera dei Deputati”. (LAPRESSE)

Lezione di Cruciani ai proPal: "Danni e feriti e si indignano per qualche manganello..."

Tiziano Lovisolo, 24enne marchigiano con qualche precedente che fonti di polizia definiscono «anarchico», è accusato di manifestazione non autorizzata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, fatti per cui questa mattina verrà processato per direttissima. (Corriere Roma)

Pietre, bottiglie e cartelli sono stati lanciati addosso alle forze dell'ordine, che hanno subito anche la vaporizzazione di spray urticanti. Nel momento in cui è stata dichiarata chiusa la manifestazione, il pallino del controllo è stato preso dalle frange più estreme, guidate da centri sociali, comunisti e rivoluzionari, che hanno tentato l'assalto alle forze dell'ordine. (il Giornale)

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che il mondo «deve sostenere Israele» per portare la pace. A Reim, sul luogo del massacro al festival musicale Nova, una folla ha dato il via alle cerimonie con un minuto di silenzio alle 6.29 (le 5:29 in Italia) ora di inizio dell’attacco del movimento islamista palestinese nel Sud del Paese. (Open)