Stop produzione Fiat 500e a Mirafiori: l’elettrica ancora in difficoltà
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Il calvario di Mirafiori è senza fine. La grande fabbrica torinese un tempo epicentro della ricca produzione automobilistica italiana, è lo specchio di questo momento storico di vera crisi per il settore delle quattro ruote. La domanda nei confronti delle auto elettriche non riesce a spiccare il volo e senza l'aiuto da parte degli incentivi statali, anche la produzione ne soffre. Per questo motivo, per mancanza di interesse da parte del grande pubblico, le linee di assemblaggio della Fiat 500e, la piccola EV made in Torino, sono state stoppate - ancora una volta - fino al primo novembre prossimo. (Virgilio)
La notizia riportata su altre testate
La Camera convoca l'ad di Stellantis Carlos Tavares il prossimo 11 ottobre. (Fanpage.it)
Mirafiori ormai... L'ultima secchiata d'acqua fredda è arrivata nella giornata di martedì, con l'annuncio di un nuovo prolungamento dello stop produttivo (e relativa cassa integrazione). (Virgilio)
Il mercato dell’auto si ferma a settembre: -10,7% le immatricolazioni per un totale di 121.666 veicoli. Ma molto peggio ha fatto Stellantis (-33,9%) che ha prolungato la serrata a Mirafiori fino novembre per mancanza di ordini alla 500 elettrica che evidentemente nessuno vuole acquistare e di nuovi modelli da produrre. (Nicola Porro)
L’Ugl, attraverso le parole di Silvia Marchetti, ha sottolineato la necessità di cercare insieme di dare risposte, evidenziando come le avvisaglie della crisi risalgano già al 2019, riportando il dato secondo il quale il 40% delle imprese manufatturiere ha ridotto produzione e ricavi. (Città di Torino)
Stellantis, tutte le frenate a Mirafiori, Pomigliano e non solo L'agonia degli stabilimenti di Stellantis si riflette anche nelle vendite: a settembre crollate del 43,74% le immatricolazioni di vetture Fiat, del 12,57% di Alfa Romeo e del 72,16% per Lancia. (Start Magazine)
Ma sul fronte di Stellantis la situazione resta estremamente tesa. Solo un mini-rimbalzo in Borsa dopo lo scivolone di lunedì (-14,5%). (QUOTIDIANO NAZIONALE)