Unicredit e Banco Bpm, la partita si complica
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L'assalto di Unicredit a Banco Bpm si intreccia con la partita Commerzbank, creando un intricato scenario finanziario. L'offerta di Unicredit per Banco Bpm, che potrebbe vedere un rialzo significativo, è al centro delle attenzioni degli analisti di JP Morgan, i quali ipotizzano un incentivo cash fino a 4 miliardi di euro. Tuttavia, Vincenzo Longo di Ig Italia, intervistato dall'Adnkronos, frena gli entusiasmi, sostenendo che Unicredit guarda più a Commerzbank che a Banco Bpm. La strategia, secondo l'analista, sarebbe utilizzare l'offerta italiana come leva per esercitare pressione sul governo tedesco in vista del consolidamento bancario europeo.
L'ops di Unicredit su Banco Bpm è finita nel mirino di Meloni e Consob, che intendono verificare eventuali accordi con i francesi sul risparmio gestito. Palazzo Chigi ha chiesto all'Avvocatura dello Stato di tutelare il risparmio italiano, considerando che la eventuale nuova entità Unicredit-Banco Bpm, con il socio Credit Agricole, potrebbe amministrare una parte significativa del risparmio nazionale. La Commissione guidata da Paolo Savona sta studiando il prospetto dell'ops per capire se ci siano accordi non dichiarati sul risparmio gestito con la banca francese, che detiene il 15% dell'istituto milanese.
A un mese e mezzo dal lancio dell'ops totalitaria da parte di Unicredit, il mercato continua a non credere che il prezzo sia giusto per Banco Bpm. E, soprattutto, continua a premiare i titoli del Monte dei Paschi di Siena, che in 45 giorni hanno guadagnato quasi il 21%, ovvero il doppio degli istituti di Piazza Meda e Gae Aulenti. Ieri, JPMorgan ha stimato in 4 miliardi di euro il rilancio necessario perché Andrea Orcel vinca la partita, ovvero offrire 9,3 euro ad azione per il Banco. Unicredit, dunque, vuole Banco Bpm a tutti i costi e queste saranno settimane cruciali per aprire un dialogo con Piazza Meda, azionisti e governo.
In questo contesto si inserisce l'incontro avvenuto ieri a Roma sul tema del golden power, il potere speciale in capo al governo, che il ministro Giancarlo Giorgetti ha minacciato di usare come prima reazione a caldo alla notizia dell'ops "non concordata" lanciata da Unicredit.