Witkoff, un altro assist a Putin: "Le zone occupate sono russe"
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Lo status della Crimea e delle quattro regioni ucraine occupate dalla Russia sono «l'elefante nella stanza» nei colloqui di pace tra Mosca e Kiev. In una lunga intervista con l'ex conduttore di Fox News Tucker Carlson, l'inviato di Donald Trump Steve Witkoff spiega che a suo parere il più grande ostacolo alla risoluzione della guerra è proprio se l'Ucraina cederà o meno tali territori. Le regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson sono state annesse illegalmente durante l'invasione della Russia, e Kiev si oppone fermamente alla loro cessione. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Quando Donald Trump ha nominato Steve Witkoff inviato per il Medio Oriente, un senatore ha obiettato che non aveva alcuna esperienza diplomatica. «Ci hanno provato un milione di persone. (Corriere della Sera)
«Le linee guida principali dell'accordo sono state tracciate dopo i miei colloqui con Putin e Zelensky', assicura il presidente Usa, sottolineando che il presidente russo «non ha respinto il cessate-il-fuoco». (ilmessaggero.it)
Il quadro giuridico (Liberi oltre le illusioni)
È comprensibile che Trump insegua il bene del suo Paese ma giova all’America la frantumazione di tutte le sue alleanze tradizionali? Giova all’America e alla reputazione del suo presidente l’umiliazione dell’Ucraina e la vittoria di Putin? Cari lettori,A proposito di Trump e Ucraina, vale la pena leggere i resoconti dell’intervista di Steve Witkoff, negoziatore personale del presidente degli Stati Uniti nei rapporti tra Mosca e Kiev (Corriere della Sera)
Al posto di Antonio Ricci, invierei Valerio Staffelli a Riad per presidiare l'albergo in cui si svolgono i negoziati tra Usa e Ucraina e consegnare un tapiro a Steve Witkoff. Ecco perché. Il corsivo di Giuliano Cazzola Perché Witkoff merita il Tapiro di Striscia la notizia (Start Magazine)
Parola di Steve Witkoff: l’inviato l’inviato speciale di Donald Trump ostenta ottimismo sulla possibilità di mettere fine al conflitto, nonostante la ripresa degli attacchi reciproci sul terreno, e boccia anche gli sforzi guidati da Gran Bretagna e Francia per rafforzare le difese ucraine e il piano europeo per la costruzione di garanzie sulla sicurezza a lungo termine, bollandoli come una “posa“. (Il Fatto Quotidiano)