Tutela della salute, Calabria tra le peggiori regioni con livelli di performance insufficienti
Il recente Rapporto 2024 sulle Performance Regionali in ambito sanitario e sociosanitario in Italia rivela un divario tra il Centro-Nord e il Sud del Paese. Mentre il 55% degli italiani gode di servizi sanitari ritenuti soddisfacenti, il restante 45% affronta condizioni meno favorevoli. Il Crea Sanità, un consorzio di 104 esperti tra ricercatori e accademici, ha condotto l’analisi. Le regioni di Veneto, Piemonte, Bolzano e Toscana si distinguono per la qualità della tutela della salute, con un indice di performance che supera il 50% del livello massimo, segnando rispettivamente il 60%, 55%, 54% e 53%. (calabriadirettanews)
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L’ente di ricerca C.R.E.A. Sanità ha pubblicato ieri la 12ma edizione dello studio “Opportunità di tutela della Salute: Le Performance Regionali”, che dal 2012 si propone di fornire un contributo alla definizione delle politiche sanitarie e sociali. (WebMarte.tv)
Nella salute l’Italia è divisa in due, ma non proprio a metà. Il 55% degli italiani vive in regioni che garantiscono livelli soddisfacenti, mentre il 45% no: ad andare peggio è il Sud, che però sta recuperando con una velocità superiore al tasso di crescita del Nord, dove il Veneto comunque spicca per i risultati migliori. (ilgazzettino.it)
L'assessore: i risultati dello studio dell'Università Tor Vergata dicono che la direzione intrapresa dalla Regione è quella giusta Pordenone, 20 giugno - "Il Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia ha registrato un complessivo miglioramento delle performance valutato in 8 punti percentuali rispetto alla rilevazione del 2023. (ilgazzettino.it)
Promosse con buoni «voti» le Regioni Veneto, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano e Toscana - dove vivono oltre 13,3 milioni di abitanti -; promosse con la «sufficienza» Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Marche e Lombardia (in queste Regioni vivono 19,3 milioni di persone); «rimandate» Sardegna, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia (complessivamente 18,9 milioni di abitanti); «bocciate»: Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria, Regioni in cui vivono circa 7,5 milioni di persone. (Corriere della Sera)
Poche ore dopo l’approvazione dell’autonomia differenziata emerge in tutta evidenza la realtà di un’Italia già ammalata di regionalismo e che avrebbe bisogno, semmai, di maggiore coesione. La maggioranza di governo è testarda ma i fatti ancora di più. (il manifesto)
E' quanto emerge dal Rapporto 2024 "Opportunità di tutela della Salute: le Performance Regionali", analisi è condotta da 104 esperti raggruppati dal C. (Il Lametino)