Stellantis, Elkann: "Il 2025 sarà un anno difficile"

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Adnkronos ECONOMIA

"Il 2025 sarà un anno difficile" con speranze di un miglioramento in futuro legate anche alla commercializzazione della 500 ibrida, che però arriverà solo il prossimo anno. E' quanto ha detto il presidente di Stellantis John Elkann, portando poi il discorso sull'elettrico: "I concorrenti cinesi - ammette - sono molto capaci e abbiamo molto da imparare da loro". (Adnkronos)

Su altri giornali

Uno passa due ore a sentire l'audizione del Presidente di Stellantis John Elkann, prende appunti, e si annoia anche un po' perché il capo degli Agnelli sembra uno scolaretto buono al cospetto del Parlamento, e poi si alza un altro manager e in sessanta secondi fa scoppiare il finimondo. (Milano Finanza)

L’Italia resterà centrale per Stellantis. E citando uno studio della Luiss che mostra come per ogni euro di valore creato da Stellantis ne siano stati generati 9 per il resto dell’economia, Elkann si augura che il bilancio tra il dare e l’avere tra lo Stato e l’azienda non sia più un tema divisivo, “ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme”. (AlVolante)

L’erede Agnelli in audizione in Parlamento si presenta come un eroe («Senza Stellantis il settore sarebbe scomparso in Italia») ma tace su aiuti pubblici, cassa integrazione e delocalizzazioni. (La Verità)

«Stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley». (Corriere della Sera)

La Pasqua si prospetta amara per gli operai dello stabilimento Stellantis di Cassino, che dovranno affrontare un nuovo stop alla produzione. La direzione del sito ciociaro ha annunciato che il primo quadrimestre del 2025 si chiuderà con meno di 40 giorni effettivi di lavoro, delineando un quadro sempre più preoccupante per il comparto industriale della zona. (ClubAlfa.it)

Dopo la presentazione del piano industriale da parte di John Elkann, permangono dubbi e incertezze su quale sarà il destino dello storico marchio automobilistico in città visto che le rassicurazioni, secondo i rappresentanti della Uil, non sono state sufficienti a dissipare i timori di una possibile delocalizzazione e di un futuro incerto per i lavoratori. (il Resto del Carlino)