Clarissa Burt: « Scoprii una scappatella di Troisi: quando mi diede l’anello rifiutai»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’ex modella si racconta: “Da Milano alla tv con la Carrà. Di Massimo mi piaceva la dolcezza, ma scoprii una scappatella dai rotocalchi” L’arrivo in Italia di Clarissa Burt fu un vero battesimo di fuoco. “Era il 1983. A Milano da poche settimane, andai in discoteca. Lasciai la borsa con 500 mila lire sul tavolino con due ragazzi appena conosciuti. Quando tornai non trovai più né loro né la borsa”, racconta l’ex top model di Philadelphia. (Napolipiu.com)
Su altre testate
– Dopo le condanne agli aguzzini di Gisèle Pelicot, il racconto della donna non sarà più lo stesso: per la prima volta abbiamo rotto quella corazza che ci ha intrappolate nel senso di colpa, in quel subdolo "se l’è cercata" che ci perseguita fin da quando siamo bambine e che è stato rivelato con il suo volto peggiore anche in quell’aula di tribunale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
PARIGI. Béatrice Zavarro si dice «indifferente» al soprannome di “avvocata del diavolo” che le è stato affibbiato da quando ha deciso di difendere Dominique Pelicot, condannato a 20 anni di carcere per le violenze sessuali organizzate ai danni dell’ormai ex moglie Gisèle. (La Stampa)