TikTok e il libro per bambini tradotto in arabo: così la banda delle ragazze ispirate alla Jihad organizzava la cella terroristica

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La Stampa INTERNO

BOLOGNA. Video sui social, TikTok ma non solo, che mostravano la "trasformazione" secondo i dettami dell'Islam, così come inculcati dalla sorella maggiore, ispirati alla Jihad. Li ha girati in città a Bologna, e condivisi anche pubblicamente, il ragazzo di 19 anni, nato nel capoluogo emiliano da famiglia pachistana, e tra gli arrestati alla vigilia di Natale dai carabinieri del Ros, nell'ambito d… (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

– La presunta leader dell’associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere smantellata ieri dal blitz dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda, una bolognese di origini pakistane di 22 anni, aveva le idee chiare sulla propria attività di proselitismo per la causa jihadista via web, così come sull’illegalità della cosa. (il Resto del Carlino)

La Jihad, la guerra santa contro gli infedeli «da sgozzare», la necessità di raddrizzare i piccoli musulmani che crescono in Paesi di «miscredenti», come l'Italia: una missione totalizzante, abbracciata in modo cieco, senza sé e senza ma, pur con qualche timore ma comunque nella consapevolezza di non poter più star fermi davanti alle ingiustizie subite dai fedeli, come il popolo palestinese di Gaza. (ilmessaggero.it)

È il bilancio di un'operazione dei carabinieri del Ros, tutt'ora in corso, che sta dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Bologna su richiesta della procura di Bologna - Dipartimento Antiterrorismo che ha diretto, con il coordinamento della procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. (La Repubblica)

Sgominata rete terroristica islamica di "nuovi italiani": a guidarla due ragazze cresciute a Bologna e Spoleto

È tornata dal Pakistan, suo Paese natale, nemmeno due settimane fa la ragazza di 22 anni residente a Bologna arrestata ieri nel blitz dei carabinieri del Ros, dopo una complessa indagine della Procura di Bologna coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, con l'accusa, insieme ad altri quattro giovani tra cui il fratello minore, di aver messo in piedi, tramite strumenti online, un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento di formazioni come "Al Qaeda" e "Stato Islamico". (La Stampa)

Il Ros dei carabinieri sta dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura bolognese, Dipartimento antiterrorismo che ha diretto, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, un'indagine nei riguardi di cinque giovani di origine straniera residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito ovvero fatto parte di un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Stato Islamico". (Tiscali Notizie)

Sono tutti sotto i 30 anni e c'è anche un minorenne tra i cinque "nuovi italiani", destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bologna, Andrea Salvatore Romito, sospettati di aver dato vita a un'associazione terroristica islamica d'ispirazione jihadista, in chiave 'takirista', denominata "Da'Wa Italia", ossia "chiamata alle (Secolo d'Italia)