Perché la perdita della Siria è un colpo gravissimo, per Putin: la fine di Assad piccona i suoi sogni imperiali

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Corriere della Sera ESTERI

La Siria diventa l’ennesima riprova della debolezza russa, così come emersa evidente sin dai primi giorni dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Oggi Vladimir Putin concentra le sue truppe nel Donbass, dove da circa 10 mesi avanza lentamente con perdite gravissime, ma in 10 giorni vede svanire la piazzaforte siriana. Un colpo molto grave per le sue aspirazioni imperiali. La Siria sin dai tempi di Hafez Assad rappresenta la base avanzata della presenza russa nel Mediterraneo (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria sta già fomentando le speculazioni sul nuovo, eventuale, ruolo del paese negli equilibri energetici mediorientali e globali. Gas e petrolio, cosa cambierà in Siria dopo la caduta di Assad (Start Magazine)

Dalla Sicilia agli Stati Uniti: il Panettone Fiasconaro conquista l’America (Economia Sicilia)

Gli Stati Uniti sono esposti al rischio di un “catastrofico successo”, come quello profilatosi dieci anni fa e non ottenuto durante la guerra civile per via dell’intervento di Russia e … (Il Fatto Quotidiano)

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Assad ha trovato in rifugio in Russia, e ora i siriani – e con loro il mondo intero – s’interrogano sul futuro del Paese. Per capire ciò che potrebbe succedere è indispensabile comprendere chi siano i protagonisti dell’insurrezione, quei ribelli con i fucili a tracolla che giravano in macchina apparentemente scioccati dalla rapidità con cui avevano cacciato Assad. (Elle)

E tuttavia la posizione della guida suprema dell'Iran ci pare degna di essere presa criticamente in considerazione. La guida suprema dell'Iran ha affermato nei giorni scorsi che dietro a quel che sta tragicamente accadendo in Siria vi sarebbero gli Stati Uniti d'America e Israele. (Il Giornale d'Italia)

L’Europa ha sospeso lo status di profughi rifugiati ai siriani. Il regime che li perseguitava è caduto e Israele ha occupato tutta la zona cuscinetto in attesa di nuovi accordi con il nuovo Governo. “Le speranze sono che inizi un processo democratico a Ginevra e che tutti gli attori partecipino. (Radio Radio)