Tutti gli affari degli ultrà di Inter e Milan: dalle partite ai concerti

L'inchiesta della procura di Milano che ha portato all'arresto di 19 capi ultrà di Inter e Milan e all'iscrizione nel registro di 40 persone, in tutto ha svelato un sistema di controllo da parte del tifo organizzato delle due squadre di tutte le attività collaterali, e in parte anche dirette, legate agli eventi che si svolgono allo Stadio di San Siro. Non solo parcheggi, bar e vendita di merchandise dei due club, ma anche bagarinaggio di biglietti e abbonamenti alle partite tra le accuse mosse dagli inquirenti. (QuiFinanza)

Su altri media

L’Inter, «quando si rapporta» con Marco Ferdico, capo ultrà finito in carcere due giorni fa, «e in particolare cede alle pressioni» di quest’ultimo, che vuole «ottenere» altri biglietti, «di fatto finanzia» lui e gli altri ultras. (Calcio e Finanza)

Le accuse riguardano l'ipotesi di formazione di due diverse associazioni a delinquere, con tanto di estorsioni e traffici illeciti, che per il ramo nerazzurro vedrebbe anche l'infiltrazione della cosca 'ndranghetista della famiglia Bellocco. (MilanoToday.it)

Inter e Milan, niente penalizzazioni in classifica Rischio multa, il precedente della Juventus. (Terzo Tempo Napoli)

Ultras milanesi, un filone d’indagine porta in Sardegna

Inchiesta curve, Luca Lucci e l'idea di un negozio di tatuaggi in Duomo con Fedez Spuntano nuove rivelazioni in merito all'inchiesta curve. Il capo ultras del Milan Luca Lucci e Fedez avrebbero discusso anche dell'apertura di un negozio di tatuaggi. (Il Giornale d'Italia)

Dalle intercettazioni è emerso che i capi ultras del Milan volevano lei come allenatore del Milan. Come commenta ciò? E' una delle domande poste in conferenza stampa ad Antonio Conte, allenatore del Napoli che a due giorni dalla sfida contro il Como - gara valida per la settima giornata di Serie A - ha risposto così: "Su questo non posso farci nulla, se c'è il gradimento del tifoso mi può solo far piacere. (Milan News)

Sotto la lente della Procura di Tempio Pausania ci sarebbero i chioschi ripetutamente incendiati sul litorale di Arzachena. Alcuni degli indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano sembrano infatti essere “entrati in azione” anche in Sardegna, con interessi riguardanti appunto i chioschi in Costa Smeralda, dove – dicevano due degli ultras coinvolti – «i soldi si spostano con la pala». (L'Unione Sarda.it)