I sistemi di sicurezza del Bologna colpiti da attacco hacker, nota della società: "Si diffida chiunque a utilizzare e diffondere i dati"
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Questa mattina il Bologna ha pubblicato sul proprio sito ufficiale la seguente nota: «La società Bologna Football Club 1909 S.p.A. comunica che i propri sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno. Tale azione criminosa ha comportato il furto di dati aziendali che potrebbero essere oggetto di pubblicazione. (Zerocinquantuno.it)
Su altri media
Non solo quelli in campo, il Bologna deve respingere anche un attacco informatico con furto di dati sensibili su giocatori, staff e dirigenza. (La Repubblica)
Tra i 200 GB tra mail e documenti trafugati - alcuni dei quali pubblicati come dimostrazione della veridicità della riuscita dell’attacco - gli hacker hanno dichiarato di aver sottratto anche la schermata con la scansione del passaporto di mister Vincenzo Italiano (compreso il suo compenso percepito dal Bologna e l’Iban dell'allenatore). (il Resto del Carlino)
Nelle mani dei pirati informatici ci sarebbero i piani aziendali, tutti i contratti di sponsorizzazione, tutti i dati finanziari, tutti i dati personali e riservati dei giocatori, dei tifosi, dipendenti, le strategie di mercato, inclusi trasferimenti e giovani talenti di altre squadre e tutti i dati medici del club con sede a Casteldebole. (Calcio e Finanza)
Questa “rapina informatica” è stato rivendicata dal gruppo hacker RansomHub, già noto per furti di dati di aziende e società e conseguente minaccia di pubblicazione in rete. (Il Fatto Quotidiano)
Il Bologna è finito sotto assedio ma stavolta non per mano degli attaccanti delle squadre avversarie. Con una nota ufficiale il club rossoblù «comunica che i propri sistemi di sicurezza sono stati recentemente oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware, su un server in cloud e nel perimetro interno. (Corriere della Sera)
Il club rossoblù è stato minacciato dagli hacker che hanno perforato i sistemi informatici venendo così in possesso di migliaia di dati riservati: inoltre hanno poi accusato il Bologna di aver violato il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, cosa che comporterebbe una multa da parte del Garante che potrebbe arrivare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato del club. (Eurosport IT)