Multe CO2, Case auto vogliono chiarezza entro fine anno
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Le super multe, che nel 2025 colpiranno le case automobilistiche che non rispetteranno le nuove e più severe norme UE sulle emissioni di CO2, rappresentano una minaccia concreta per l'industria automobilistica europea. Luca De Meo, CEO di Renault e presidente uscente di ACEA, ha lanciato un appello alle istituzioni europee affinché facciano chiarezza sulle sanzioni, chiedendo una pronuncia entro fine anno, vista l'urgenza della situazione. Nel 2025, infatti, ogni casa automobilistica nell'Unione europea sarà soggetta al pagamento di una multa salata se le emissioni medie di CO2 della propria gamma di veicoli supereranno il limite di 95 grammi per chilometro imposto dall'UE. Attualmente, questo limite è pari a 110 g/km e, nel 2023, l'unico costruttore multato è stato Bugatti.
La sanzione prevista è di 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite, moltiplicato per il numero di vetture vendute dal costruttore all'interno dell'Unione. Secondo un rapporto dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), che rappresenta i 16 principali produttori del continente, le multe potrebbero sottrarre fino a 16 miliardi di euro di capacità di investimento all'industria automobilistica. Questo scenario, già di per sé preoccupante, rischia di aggravare ulteriormente una situazione economica già molto difficile.
Nel corso del Consiglio dei ministri, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha fatto il punto sul settore auto, aggiornando il Cdm sul tavolo Stellantis dello scorso 17 dicembre e sulla posizione portata avanti dall'Italia in sede UE. Durante il tavolo Stellantis al Mimit, l'azienda ha presentato un Piano Italia che pone il nostro Paese al centro delle sue strategie, attraverso l'aumento dei modelli in produzione e la salvaguardia dei livelli occupazionali, avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione dei dipendenti.
La richiesta di chiarezza avanzata da De Meo e dall'ACEA è cruciale per permettere alle case automobilistiche di pianificare adeguatamente le proprie strategie future e di evitare sanzioni che potrebbero compromettere la loro capacità di investimento e, di conseguenza, la loro competitività sul mercato globale.