Alessandro Michele anarchico conquista Valentino: “il pavone della moda” è tornato
Finalmente Alessandro Michele debutta da Valentino, con una sfilata che ha conquistato e diviso il pubblico. La sua creatività ribelle si è fusa con l’eleganza storica Finalmente ci siamo: la prima sfilata di Alessandro Michele per Valentino ha solcato le passerelle, portando con sé un’ondata di emozioni e creatività che il mondo della moda attendeva con impazienza. Da quando è stato nominato direttore creativo della maison, l’attenzione si è concentrata sulla sua visione. (DiLei)
Su altre fonti
Sfilano pantaloncini ricamati con frange, giacche e jeans effetto usato, abitini sottoveste, felpe, canotte e cappotti artigianali composti interamente da rimanenze di rocchetti di filato denim. (Il Giornale d'Italia)
In un ambiente «spettrale», lo stilista italiano ha fatto sfilare la sua prima opulenta collezione per Valentino, infusa della storia della casa di moda romana. Vanity Fair lo ha incontrato dopo la sfilata (Vanity Fair Italia)
Giorgio Armani specifica: “Il mio rapporto con questa città non smette di evolversi. (Il Giornale d'Italia)
Dopo sei mesi di attesa e una piccola anteprima data dalla stagione pre-fall, Alessandro Michele ha presentato la sua prima collezione come direttore creativo di Valentino durante la settimana della moda di Parigi. (Cosmopolitan)
Di cosa si parla nella Moda in questo inizio di settimana? Dai giornalisti che stanno ancora finendo di digitare i loro pezzi alle terrazze dell'aperitivo milanesi (e pure romane, perché lo è il protagonista di questa "puntata" della newsletter), l'argomento sulla bocca di tutti è la prova del nove di Alessandro Michele, che domenica ha debuttato in passerella per Valentino a Parigi. (ilmessaggero.it)
La bellezza come forma di salvezza. Parte da qui la visione di Alessandro Michele, al suo debutto come direttore creativo di Valentino. In uno spazio che appare abbandonato — la luce fioca delle lampade che filtra attraverso larghi teli bianchi — come la casa della Miss Havisham di Grandi Speranze, lo stilista si apre a una riflessione sul senso della vita, sulla fragilità umana e sulla bellezza. (Panorama)