‘Sanno tutto di noi’: ma chi protegge davvero gli assistenti digitali?
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Di Marco Camisani-Calzolari Londra – Sanno tutto di noi. Ci ascoltano, ci consigliano, ci accompagnano anche in vacanza. Ma chi protegge davvero gli assistenti digitali? Secondo una nuova ricerca di Trend Micro, i dispositivi che ci parlano con voce gentile e ci aiutano a vivere meglio sono sempre più nel mirino dei cybercriminali. E il problema non è solo che ci rubino la voce o le password: qui parliamo di dati biometrici, cartelle cliniche, itinerari di viaggio, preferenze personali, conversazioni registrate. (La Torre Oggi)
Su altre fonti
Una situazione che viene sfruttata da malintenzionati per riciclare denaro a tuo nome e dirottare conti e pensioni (DDay.it)
La truffa ovviamente è diffusa a livello nazionale ma tantissime solo le potenziali vittiime in Lombardia. Il meccanismo “Le false comunicazioni, inviate tramite Sms, ma anche su posta elettronica - spiegano gli esperti del Commissariato di Polizia online - invitano ad aggiornare il profilo su un sito fraudolento, che riproduce nell’aspetto la piattaforma ufficiale dell’Inps, dove si chiede di inserire dati anagrafici, codice Iban, documenti d’identità, buste paga e in alcuni casi anche un selfie o un breve video che riprenda il volto. (Il Giorno)
Ascolta la versione audio dell'articolo 3' di lettura (Il Sole 24 ORE)
Una identità nuova, che si aggiunge a quella già esistente e che risulta associata correttamente al proprietario. Questa è la truffa dello Spid, frode che sta colpendo diversi ignari cittadini, che scoprono di essere vittime di un raggiro quando il danno ormai è stato fatto e porvi rimedio non è semplice. (Il Mattino)
Gli accessi con Cie - seppur in crescita - sono ancora di gran lunga inferiori. I numeri ormai sono imponenti. (Il Sole 24 ORE)
Una truffa legata allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sta suscitando non poca preoccupazione tra esperti di cybersecurity e cittadini italiani. (Geopop)