Medioriente, le notizie del 19 settembre: la diretta

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LAPRESSE ESTERI

Si aggrava il bilancio delle vittime per le esplosioni dei walkie talkie e delle radio degli Hezbollah E’ salito a 20 il bilancio delle persone morte per l’esplosione di dispositivi elettronici degli Hezbollah in diverse regioni del Libano avvenute all’indomani dello scoppio dei cercapersone che, invece, aveva provocato 18 morti e un migliaio di feriti. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut, citato dai media. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

Prima le esplosioni dei cercapersone, poi quelle dei walkie-talkie, a centinaia. In Libano la tecnologia, come in un film dell’orrore, sembra impazzita. (Il Fatto Quotidiano)

L'azienda produttrice giapponese Icom è finita sotto i riflettori dopo il nuovo attacco informatico israeliano in Libano. L'IC-V82 è un walkie-talkie prodotto ed esportato, anche in Medio Oriente, dal 2004 a ottobre 2014. (La Stampa)

Lo ha riferito il New York Times, citando tre ufficiali dell'intelligence israeliana informati dell'operazione, che hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere che i produttori dei cercapersone facevano capo ai servizi segreti israeliani. (Adnkronos)

Cosa è successo Esplodono centinaia di walkie talkie in Libano (Virgilio Notizie)

Roma, 19 set. – Alti funzionari del Pentagono temono che le recenti esplosioni di massa di dispositivi di comunicazione in Libano siano il preludio ad un’offensiva di terra da parte di Israele. (Agenzia askanews)

Lo riferiscono all'ANSA testimoni oculari nella capitale libanese. (il Resto del Carlino)