Armi per l'Ucraina dall'aeroporto di Pisa, il Covi: "Sostegno militare stabilito dal Parlamento"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
PisaToday INTERNO

La sinistra chiede le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti. Sulla questione intervengono anche Una città in comune e RIfondazione comunista che chiedono le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai.

Il nostro paese è di fatto in guerra con la Russia, a causa della decisione del governo Draghi di inviare armi all’Ucraina

Quali sono i rischi che stanno correndo il personale dell’aeroporto civile G. (PisaToday)

Ne parlano anche altre fonti

A noi parlamentari non ci è dato sapere a chi l’Italia fornisce le armi e questo è molto preoccupante Il nodo della questione sta infatti proprio sulla poca chiarezza che riguardo l’invio di armi dall’ Italia. (ilGiornale.it)

– “Alcuni lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ci hanno informato di un fatto gravissimo: dal Cargo Village sito presso l’Aeroporto civile partono voli ‘umanitari’, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. (Dire)

Davanti al Galileo Galilei un corteo raggiungerà lo scalo militare di Pisa, per ribadire il “no alla guerra e all’invio di armi dall’Italia”. “L’attività” ha concluso il Comando operativo di vertice interforze “è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto” (Il Fatto Quotidiano)

Alle dichiarazioni espresse nel comunicato sindacale è arrivata la risposta da parte dello Stato Maggiore della Difesa. Lo Stato Maggiore della Difesa ha replicato con una nota, ma l’episodio ha destato preoccupazione dopo la circolare diramata nella giornata di martedì sul war fighting. (Thesocialpost.it)

Con l’invio di armi “l’Italia è già in guerra”, si sente da giorni. E pure i lavoratori dell’aeroporto civile di Pisa che le maneggiano, ma a loro insaputa: ufficialmente erano “aiuti umanitari” per le popolazioni dell’Ucraina (Il Fatto Quotidiano)

Uno sciopero, al quale farà seguito una manifestazione dei lavoratori aeroportuali di Pisa aderenti all’Usb. Tutti hanno evitato di sorvolare lo spazio aereo dell’Ungheria, che non permette il passaggio di carichi militari verso l’Ucraina dal proprio territorio. (Secolo d'Italia)