Zuckerberg ammette di aver censurato i social
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Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Meta, ha recentemente annunciato una serie di modifiche significative alle politiche di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram. In un video pubblicato sui social, Zuckerberg ha dichiarato che la sua azienda intende ripristinare la libertà di espressione, affermando che è tempo di tornare alle radici e concentrarsi sulla riduzione degli errori e sulla semplificazione delle policy.
Tuttavia, ciò che ha suscitato maggiore scalpore è stata l'ammissione di aver censurato i contenuti in passato. Zuckerberg ha spiegato che, in precedenza, le piattaforme di Meta avevano adottato misure restrittive per moderare i contenuti, ma ora si impegna a ridurre tali interventi. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità che discorsi d'odio e disinformazione possano proliferare senza adeguati controlli.
Le modifiche annunciate includono la chiusura del programma di fact-checking da parte di soggetti indipendenti, affidando il controllo dei contenuti a una community di utenti. Questa mossa è stata criticata da esperti come la professoressa Giusella Finocchiaro, avvocato e giurista all'Università di Bologna, che ha espresso timori riguardo all'algoritmo che potrebbe favorire la disinformazione.
Prima dell'annuncio di Zuckerberg, esternazioni come "Gli omosessuali? Malati" o "I cinesi? Responsabili della diffusione della pandemia di Covid" avrebbero violato gli standard di Facebook e Instagram. Ora, con le nuove politiche, tali affermazioni potrebbero diventare lecite, insieme ad altri discorsi d'odio.