Diciottenne violentata, la madre dello stupratore: «Ho subito temuto fosse mio figlio». Gli abiti macchiati di rosso e i segni sul collo

Diciottenne violentata, la madre dello stupratore: «Ho subito temuto fosse mio figlio». Gli abiti macchiati di rosso e i segni sul collo
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«Sono una donna, una mamma e sono preoccupata. Sono una persona rispettabile e temo che mio figlio sia coinvolto nella violenza sessuale che ho letto sul giornale...». È disperata, ma molto determinata la donna sudamericana che lunedì mattina si presenta spontaneamente nella caserma dei carabinieri di via Planton. In quel momento gli investigatori dell’aliquota operativa e del Radiomobile sono in Procura, stanno depositando il risultato degli accertamenti cominciati la notte del 9 giugno, dopo la violenza sessuale sull’argine del Noncello subìta dalla diciottenne che rincasava alla fine del turno di lavoro. (ilgazzettino.it)

Su altri media

Pordenone è stata recentemente scossa da un crimine di inaudita violenza. Una diciottenne è stata aggredita, trascinata per i capelli, presa a pugni, stuprata e derubata. Questo orribile episodio ha gettato un'ombra cupa sulla comunità locale, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulla giustizia. (La Voce di Rovigo)

Sola, tramortita da schiaffi e pugni, in balia della brutalità di uno sconosciuto sugli argini del Noncello, la diciottenne pordenonese ha comunque cercato di difendersi. La vittima ha ri… (Il Messaggero Veneto)

Tutte le forze politiche hanno espresso la loro solidarietà alla vittima della violenza sessuale avvenuta nella notte tra sabato 8 e domenica 9 giugno in centro a Pordenone. L'aggressore, un operaio di 29 anni di origine colombiana residente a Pordenone, l'ha bloccata e ha abusato di lei mentre stava raggiungendo il parcheggio dove aveva lasciato l'auto. (PordenoneToday)

Violenza a Pordenone, parla l’aggressore: «Nelle immagini sono io, ma non ricordo nulla»

Ha tentato di difendersi la diciottenne pedinata e aggredita sull'argine del Noncello di notte, mentre tornava a casa alla fine del turno di lavoro. Si è difesa con uno spray urticante di quelli che contengono un colorante che macchia gli indumenti dell'aggressore, ma anche i capelli, la pelle e qualsiasi altro oggetto indossato, come ad esempio un monile o un orologio. (ilgazzettino.it)

Fucsia, il colore del coraggio di una giovane donna che denuncia la sua violenza. Elementi che, insieme alle immagini di videosorveglianza nelle q… (Il Messaggero Veneto)