Rapporto shock del Consiglio d’Europa: migranti maltrattati nei cpr italiani

Rapporto shock del Consiglio d’Europa: migranti maltrattati nei cpr italiani
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica INTERNO

Maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza contro i migranti nei cpr italiani. Lo dice un rapporto shock che arriva dal Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti degradanti del Consiglio d’Europa. I 4 centri visitati La visita - riferisce il Comitato in una nota - è avvenuta nel 2024 e si è concentrata sul trattamento e sulle condizioni di detenzione dei cittadini stranieri trattenuti in quattro centri di permanenza per il rimpatrio a Milano, Gradisca, Potenza e Roma (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

The picture of the Centres for Repatriation (CPRs) of migrant persons in Italy taken by the European Committee for the Prevention of Torture and Inhuman or Degrading Treatment or Punishment is worrying, to say the least: physical abuse and excessive use of force to quell unrest, administration of non-prescribed psychotropic drugs diluted in water, triple metal nets on windows and cage-like external structures. (EuNews)

Un’inchiesta rigorosa sui Centri di permanenza per il rimpatrio italiani. Dati, documenti e testimonianze inedite smontano decenni di propaganda politica fatta sulla pelle di migliaia di persone. (MilanoToday.it)

Inoltre, rileva ‘la pratica diffusa della somministrazione di psicofarmaci non prescritti e diluiti in acqua, come documentato nel centro di Potenza’. Nei centri di permanenza per i rimpatri in Italia i migranti sono maltrattati e sedati con psicofarmaci. (AltaRimini)

Migranti, il Consiglio d’Europa boccia i CPR italiani: condizioni inaccettabili e gestione critica

Secondo il rapporto, i CPR presentano numerosi elementi negativi che compromettono la dignità e il benessere dei migranti trattenuti. Tra i problemi più gravi riscontrati figurano le pessime condizioni materiali, a causa delle strutture fatiscenti e degli ambienti inadeguati per la permanenza umana; l’assenza di un regime di attività, e quindi la mancanza di opportunità per i migranti di impegnarsi in attività significative durante la detenzione. (Stranieri in Italia)

Ors Italia srl, ente gestore del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria, a Roma, si è rifiutato di fornire il «registro degli eventi critici relativo al periodo del suicidio di Sylla e ai giorni successivi alla rivolta, adducendo informazioni contraddittorie circa la sua esistenza e il presunto smarrimento», come si legge nel rapporto redatto dal Tavolo nazionale immigrazione e asilo (Tai). (il manifesto)

Le segnalazioni di... La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha lanciato un duro monito contro le gravi violazioni dei diritti umani all'interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in Italia. (Virgilio)