Il Lecce rischia la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione se non scende in campo contro l’Atalanta
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La possibilità che il Lecce non si presenti a Bergamo per la partita contro l’Atalanta, in programma domenica sera, apre uno scenario dai contorni ben definiti dal regolamento. Secondo l’articolo 53, comma b, delle Norme organizzative interne federali (Noif), una squadra che rinuncia a disputare una gara di campionato subisce automaticamente la sconfitta per 3-0, oltre alla penalizzazione di un punto in classifica. A ciò potrebbero aggiungersi ulteriori sanzioni, qualora venisse ravvisata una violazione dell’articolo 12, che riguarda il rispetto degli obblighi federali e la correttezza sportiva.
La decisione del club salentino di valutare la rinuncia – ancora non definitiva – è legata al dramma che ha colpito la squadra nei giorni scorsi: la morte improvvisa del fisioterapista Graziano Fiorita, avvenuta durante il ritiro a Coccaglio. Un evento che aveva già portato al rinvio della partita, originariamente fissata per venerdì 25 aprile e spostata alla serata di domenica. Lo stato emotivo dei giocatori, profondamente segnati dalla perdita di una figura centrale nello staff, sembra essere alla base della resistenza a scendere in campo.
La Lega Serie A, da parte sua, ha mantenuto una posizione rigida, insistendo sul recupero della gara entro i termini previsti. Se il Lecce dovesse confermare il forfait, la sconfitta a tavolino e la penalizzazione in classifica sarebbero inevitabili, con possibili ripercussioni nella lotta per la salvezza. Il caso ricorda, per certi versi, le tensioni che hanno coinvolto il Real Madrid nella Copa del Rey, seppur con motivazioni del tutto diverse.