Salvini: “Contrario a un esercito comune europeo. Se mettessimo von der Leyen a capo, durerebbe 20 minuti”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Se l’Europa è quella che ha portato al collasso interi settori produttivi, l’ultima delle cose intelligenti fare è mettere in piedi una difesa comune, un esercito comune europeo“. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, rispondendo alla stampa estera, sottolineando di preferire degli “Stati nazionali forti che investono”. “Se mettessimo una von der Leyen a capo di un esercito comune europeo, dura venti minuti e poi si arrende. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

È difficile da reggere, per il Capitano leghista, il “no” al coinvolgimento di soldati italiani in una forza multinazionale di pace, come quella che Meloni, che anche ieri ha messo le mani avanti («Non è all’ordine del giorno») alla fine accetterebbe per frenare la fretta di Macron e Starmer. (La Stampa)

Possibile mandarle, sottolineano sia Palazzo Chigi che la Farnesina, ma soltanto sotto l'egida dell'Onu. Il problema resta sempre lo stesso: niente «ombrello» Nato e dell'Unione europea per la martoriata terra ucraina. (il Giornale)

Gentile Direttore Feltri, avevo già condannato categoricamente la proposta, avanzata mesi addietro da Macron, di spedire soldati degli Stati membri dell'Unione Europea a combattere in Ucraina contro la Russia. (il Giornale)

Macron guerrafondaio senza i nostri soldati

La premier italiana partecipa di malavoglia. Dura appena mezz’ora la videoconferenza tra tutti i capi di governo Ue convocata dal presidente del Consiglio europeo Costa per ascoltare la relazione di Macron sull’incontro con Trump. (il manifesto)

Francia e Inghilterra insistono, l’Italia punta i piedi, e il clima si arroventa. Va diritta al punto: per evitare una pace "fragile e temporanea, bisogna fornire a Kiev garanzie di sicurezza nel contesto dell’Alleanza atlantica". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Inviare truppe europee in Ucraina è un'ipotesi poco efficace e molto rischiosa. È necessario dare a Kiev concrete garanzie di sicurezza in un contesto Nato». (il Giornale)