Mourinho show anche in Turchia! Protesta con l'arbitro col pc davanti alle telecamere col fermo immagine dell'errore

Chi credeva che Mourinho facesse il “bravo” in Turchia? E invece l'ex allenatore di Inter e Roma se ne inventa un'altra delle sue per protestare con l'arbitro. Una mossa quasi come quella delle manette di qualche anno fa quando allenava l'Inter. Questa volta, durante Antalyaspor-Fenerbahce, Mourinho se la prende con una decisione del sig. Cihan Aydin e, per tutta risposta, mette il suo pc - col fermo immagine dell'errore - davanti la telecamera piazzata davanti alla panchina. (Eurosport IT)

Su altri giornali

pic.twitter.com/DSrpEghKNm — J (@MourinhoPics) September 29, 2024 Mourinho placed his laptop in front of the ground camera he then received a yellow for it (Calciomercato.com)

Nel video la singolare protesta di José Mourinho, ammonito durante Antalyaspor-Fenerbahce (vinta 2-0) per aver messo il suo pc davanti a una telecamera col fermo immagine del gol annullato a Dzeko per far vedere a tutti che era da convalidare... (Sky Sport)

https://x.com/mourinhopics/status/1840450178349773062?s=46&t=4fGS7JXoyu_PFRBH_x3ZYA (Pagine Romaniste)

Che Mourinho sia oltre un allenatore anche uno show man è risaputo, e anche in Turchia lo stanno imparando a capire in particolare i tifosi del Fenerbahce. Il tecnico durante il match di oggi contro l’Antalyaspor si è reso protagonista di un ennesima protesta, scagliandosi contro l’arbitro posizionando il suo laptop con le immagini dell’azione incriminata di fronte alla telecamera. (Lazio News 24)

Al minuto 76 della sfida di campionato tra il suo Fenerbahce e l'Antalyaspor (poi vinta 2-0), l'ex tecnico giallorosso ha voluto mostrare in mondovisione un presunto errore arbitrale, piazzando il proprio computer davanti a una delle telecamere presenti vicino alla panchina. (La Gazzetta dello Sport)

José Mourinho come sempre protagonista: durante la sfida in casa dell'Antalyaspor, vinta 2-0 dal suo Fenerbahce, l'allenatore portoghese ha protestato in modo originale per quello che riteneva un errore arbitrale, mettendo il computer, con le immagini della partita, davanti a una telecamera. (La Stampa)