Angelo Vassallo, quei ritardi che velano la giustizia
C’è un retrogusto un po’ amaro nella “svolta” investigativa che ha convinto i magistrati di Salerno ad arrestare i presunti responsabili dell’omicidio di Angelo Vassallo. Un retrogusto che rischia di offuscare l’immagine della Giustizia agli occhi dei cittadini comuni. Perchè quella “svolta” poteva essere registrata già pochi mesi dopo il delitto. E per quattordici anni le persone che conoscevano Angelo Vassallo, anche solo per averne letto la storia sui giornali, l’hanno aspettata. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri giornali
NAPOLI – «Ci simm fatt pur ‘o pescator». Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia del clan scafatese dei Loreto-Ridosso, borbotta tra sè e sè queste parole di rientro da un colloquio segreto, appena qualche giorno dopo il delitto Vassallo. (StatoQuotidiano.it)
Omicidio Vassallo, non solo droga al porto di Acciaroli: spunta un’altra pista (Giornale del Cilento)
Vassallo, il killer «imbottito di cocaina»: la verità è ancora incompleta (Giornale del Cilento)
Le parole del figlio, Antonio Vassallo “Conoscevamo da tempo i nomi che ruotavano attorno all’omicidio di mio padre e ci chiedevamo come come questo giorno non fosse arrivato prima in tutti questi anni”. (Info Cilento)
E cosi se l’imprenditore Giuseppe Cipriano, 56 anni, è accusato, oltre che di concorso in omicidi… Dalle 404 pagine dell’ordinanza non emerge l’esecutore materiale per la morte del sindaco-pescatore Angelo Vassallo (La Stampa)
Tutti sono accusati di concorso in omicidio volontario con l’aggravante mafiosa. In manette sono finiti il colonnello Fabio Cagnazzo e l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, insieme all’imprenditore Giuseppe Cipriano e al falso collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, legato alla Camorra. (L'INDIPENDENTE)