Europa, poche idee e confuse nel voto pro e contro Ursula von der Leyen

Partiamo dalle affermazioni dei parlamentari europei eletti e residenti a Bergamo. Giorgio Gori (PD) ha commentato “ha vinto pragmatismo e continuità”; Lara Magoni (FdI) , che ha votato contro “perché ha vinto la nostra coerenza”. Affermazioni che non soddisfano gli elettori, forse perché date “ a caldo” dopo un epilogo, definito da molti analisti ,imprevisto. Ci sono tre aspetti: la contingenza istituzionale, i contenuti, infine una prospettiva politica di lungo termine. (BergamoNews.it)

La notizia riportata su altri media

Ecco cosa sta accadendo nel governo (e si apre il fronte carceri) «FI è sempre in prima fila per realizzare il programma senza creare alcuna turbolenza, intendiamo arrivare a fine legislatura con la maggioranza di centrodestra. (ilmattino.it)

Non è stato così. Meloni, certo, ha alimentato quella illusione nella speranza di ottenere qualcosa in cambio di rilevante per il nostro paese. Ha dimostrato scaltrezza, la politica realisticamente è fatta di queste cose. (Nicola Porro)

Il “no” di FdI e Lega alla rielezione di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue è una mossa quasi priva di precedenti nell’alleanza a dodici stell… (Il Mattino di Padova)

Ue, Lega e Forza Italia ai ferri corti. Tajani: «Noi influenti». Alle viste la partita del commissario

Dopo la decisione della premier di stare fuori della maggioranza, c’è il rischio realistico che l’Italia sia emarginata nei prossimi negoziati sul Mes (non ancora approvato dal nostro Paese), sulla definizione del Patto di stabilità che influirà sulla finanziaria 2025 (dopo l’ennesima procedura d’infrazione per il grosso debito pubblico) e su tutti i dossier ancora aperti, molti dei quali potranno essere rimessi all’ordine del giorno del Parlamento europeo. (Tiscali Notizie)

PARLANDO al Corriere della sera definisce «surreali» e «infantili» le critiche che le vengono rivolte e spiega di aver chiesto ai suoi di esprimersi contro il bis della presidente della Commissione «per coerenza al risultato delle Europee di giugno e non per ragioni di partito. (il manifesto)

Anche se secondo Giorgia Meloni «tutte le posizioni espresse in Europa» dagli alleati «rafforzano il nostro governo», quanto accaduto a Strasburgo fa da sfondo alla guerra di nervi continua tra Lega e Forza Italia. (Il Sole 24 ORE)