Julian Assange: «Gli Usa hanno criminalizzato il giornalismo»

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Gli Usa hanno criminalizzato il giornalismo. Lo ha detto Julian Assange al Consigli d’Europa nel suo primo intervento pubblico dal rilascio dopo 14 anni di isolamento e detenzione per il caso Wikileaks. «Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. È difficile non tracciare una linea tra il governo degli Stati Uniti che attraversa il Rubicone criminalizzando a livello internazionale il giornalismo e il freddo clima attuale per la libertà di espressione», ha spiegato Assange davanti alla commissione Affari giuridici e i diritti umani dell’assemblea parlamentare. (Open)

La notizia riportata su altri media

La testimonianza di Assange è legata al rapporto preparato della socialista islandese Thorhildur Sunna Aevarsdottir, che l'assemblea discuterà e voterà domani, sulla sua detenzione e condanna e l'effetto dissuasivo e di autocensura che ha su tutti i giornalisti, gli editori e altri soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il funzionamento di una società democratica. (Corriere del Ticino)

Un discorso pieno di amarezza e che punta il dito contro Washington . "Voglio essere totalmente chiaro. N… (la Repubblica)

È un pilastro di una società libera e informata". "La questione fondamentale è semplice: i giornalisti non dovrebbero essere perseguiti per aver svolto il loro lavoro. (L'HuffPost)

"Usa hanno criminalizzato il giornalismo. Sono libero perché mi sono dichiarato colpevole, non perché il sistema abbia funzionato". (Fanpage.it)

La Commissione l’aveva convocato per sentire la sua testimonianza sulle condizioni della sua detenzione nel Regno Unito, durata dodici anni tra confinamento forzato presso l’Ambasciata ecuadoriana e una cella d’isolamento nella famigerata prigione di Belmarsh. (articolo21)

, è stato arrestato dalla polizia britannica – dopo sette anni di confinamento forzato nell’Ambasciata ecuadoriana di Londra – e poi rinchiuso, per altri cinque anni, in una cella d’isolamento nel famigerato carcere di Belmarsh. (L'INDIPENDENTE)