Tajani, disarmo Hezbollah? Regole d'ingaggio non vanno bene

Tajani, disarmo Hezbollah? Regole d'ingaggio non vanno bene
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Per saperne di più:
QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Se l'obiettivo è quello di disarmare Hezbollah, "le attuali regole di ingaggio dell'Unifil non vanno bene". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Berlino alla stampa italiana. A una domanda sulla modifica delle regole di ingaggio del contingente Unifil in Libano nel caso in cui lo scopo fosse il disarmo dei terroristi ha risposto: "È ovvio che, se l'obiettivo è quello da parte delle Nazioni Unite, le attuali regole di ingaggio non vanno bene perché non hanno neanche l'armamento adatto per imporre delle decisioni di questo tipo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri giornali

Per domani è in programma una missione del ministro degli Esteri Antonio Tajani in Israele e Palestina e incontri con i rispettivi vertici. Nel Nord di Gaza, secondo le Nazioni Unite, quello che i civili stanno vivendo è un «incubo» che peggiora sempre più. (Gazzetta del Sud)

Pubblichiamo il testo dell’intervista al ministro degli Esteri Antonio Tajani realizzata sabato scorso a Firenze, nel corso della Festa dell’ottimismo del Foglio nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale)

Il ... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

«Israele ha vinto, ora il cessate il fuoco in Medio Oriente»

Ministro qual è lo scopo della sua missione? «L'obiettivo è netto: lavorare per la pace e per arrivare al cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza. Incontrerò il Presidente Isaac Herzog, il ministro degli Esteri Israel Katz e a Ramallah il primo ministro palestinese Mustafa». (il Giornale)

«C’è la possibilità che Israele, avendo vinto militarmente, avendo colpito la mente della strage del 7 Ottobre e quindi la mente di Hamas, possa sentirsi appagato e guardare con più disponibilità al cessate il fuoco a Gaza, ottenendo in cambio la libertà per gli ostaggi che sono ancora nelle mani dei terroristi». (Il Dubbio)