Piazza Fontana, morta la vedova Pinelli. Una vita dedicata a inseguire la verità
Aveva espresso il desiderio di morire nella sua casa, a Milano. E lì, alle 11.10 di ieri mattina, si è spenta all’età di 96 anni Licia Rognini, vedova del partigiano e ferroviere anarchico Pino Pinelli, la "diciottesima vittima" della strage di piazza Fontana. "La mamma ha vissuto con dignità e coraggio – ricorda Silvia Pinelli, una delle due figlie – e con la stessa dignità ci ha salutate. Una donna che ha speso la metà della sua vita per difendere la memoria del marito". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri giornali
È una storia dentro una storia più grande, un pezzo di un puzzle che paradossalmente smentisce il titolo del famoso libro firmato da Licia Pinelli, morta oggi a Milano, con Piero Scaramucci e dal titolo Una storia quasi soltanto mia. (La Repubblica)
Per anni ha difeso la memoria di suo marito. Quel ferroviere anarchico, Giuseppe (Pino) Pinelli morto in questura nel dicembre del 1969, caduto dalla finestra del quarto piano durante un lunghissimo interrogatorio per la strage di Piazza Fontana. (Avvenire)
Era nata il 5 gennaio del 1928 a Senigallia, ma il suo nome era indissolubilmente legato alla storia di Milano: Licia Rognini Pinelli è morta all’età di 96 anni. (La Repubblica)
Innanzitutto, è stata elaborata la bozza di Statuto della Città Metropolitana. Sarà sottoposta all’esame della Conferenza Metropolitana composta dai sindaci dei 66 comuni del territorio entro novembre. (SARdies.it)
Oggi che Licia non c’è più il suo ricordo dovrà essere molto di un semplice pretesto per sterili esercizi di memoria, ma una forza concreta, come concrete sono state le sue azioni in vita, per continuare a combattere quello stesso apparato di potere contro cui si é scagliata senza risparmiarsi. (Contropiano)
Il silenzio senza lacrime e pieno di dignità di Licia Rognini Pinelli ha parlato ogni giorno, da quel 15 dicembre 1969 in cui morì, volando da una finestra … (Il Fatto Quotidiano)