Indagato il comandante dei Carabinieri che ha sparato e ucciso l'aggressore a Villa Verucchio

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INTERNO

La notte del 31 dicembre, a Villa Verucchio, si è trasformata in un incubo quando un giovane di 23 anni, di origini egiziane, ha aggredito e ferito quattro persone con un coltello. L'episodio, avvenuto intorno alle 22:30, ha visto il primo attacco ai danni di un ragazzo di 18 anni, che si trovava in piazza I Maggio per acquistare del tabacco. Senza alcun preavviso, l'aggressore lo ha raggiunto e accoltellato, scatenando il panico tra i presenti.

I Carabinieri della Stazione di Villa Verucchio e della Compagnia di Novafeltria, allertati dalle chiamate dei residenti al numero di emergenza 112, sono intervenuti prontamente. Tuttavia, la situazione è degenerata ulteriormente, costringendo il comandante della stazione dei Carabinieri di Verucchio, Luciano Masini, a sparare per fermare l'aggressore, che è deceduto sul colpo.

La Procura ha aperto un'indagine sull'operato del comandante Masini, ipotizzando il reato di eccesso di difesa. La procuratrice capo, Elisabetta Melotti, ha dichiarato che si tratta di un atto dovuto, che permetterà al comandante di nominare un difensore e un perito per seguire l'autopsia. Nel pomeriggio successivo, presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini, insieme al procuratore Melotti, sono stati ricostruiti i gravi fatti avvenuti durante la notte di Capodanno.

Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), ha espresso gratitudine nei confronti del collega, sottolineando come l'intervento del comandante Masini abbia evitato una strage.